Stefano De Martis

Stefano De Martis

Governo Meloni alla Camera per la fiducia

Giorgia Meloni si è presentata al Parlamento per ricevere la fiducia con un lungo discorso pronunciato alla Camera e poi trasmesso anche al Senato. Dopo i ringraziamenti a Mattarella e a Draghi ha sottolineato con forza la novità della prima donna alla presidenza del Consiglio, richiamandosi idealmente a una lunga serie di personalità femminili che hanno aperto la strada in ogni ambito della vita pubblica. Come in ogni discorso di insediamento molti i temi trattati e altrettanti gli impegni assunti. Con una premessa legata alla stretta attualità della crisi energetica: sarà necessario “mantenere e rafforzare” le misure di supporto a famiglie e imprese e questo “drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di bilancio”.

La nuova legislatura ai blocchi di partenza. Tutte le tappe per arrivare alla formazione del Governo

Il 13 ottobre si riuniranno per la prima volta le Camere elette lo scorso 25 settembre, entro venti giorni dal voto come prescrive la Costituzione. La XIX legislatura repubblicana sarà la prima a recepire gli effetti della legge costituzionale 1/2020: i deputati saranno 400 (e non 630) e i senatori elettivi 200 (rispetto ai 315 precedenti), a cui sono da aggiungere i senatori a vita che attualmente sono 6

Elezioni politiche. Affermazione di FdI, ma su tutto c’è l’ombra dell’astensionismo più alto di sempre

È andato alle urne il 63,91% degli aventi diritto. In altre parole più di un elettore su tre non ha votato. Il partito guidato da Giorgia Meloni ottiene il 26,4% rispetto all’8,79% della Lega e all’8,11% di Forza Italia, con Noi Moderati allo 0,91% (dati relativi alla Camera quando mancano poche sezioni da scrutinare). Un esito che riconfigura profondamente gli equilibri della coalizione, tanto che non pochi commentatori osservano che bisognerebbe parlare di destra-centro e non di centro-destra

Elezioni politiche 25 settembre: come si vota?

Domenica 25 settembre seggi aperti dalle 7 alle 23. Gli elettori chiamati alle urne sono circa 51 milioni (50.869.304, secondo il dossier del Ministero dell'interno consultabile online dal pomeriggio di giovedì), compresi gli italiani che votano all'estero (4.741.790). Il comune e la regione con più elettori sono rispettivamente Roma (2.055.382) e la Lombardia (7.505.133), quelli che ne hanno di meno sono la Valle d'Aosta (98.187) e Rocca de' Giorgi in provincia di Pavia (25)