Sull'ergastolo ostativo la Corte costituzionale ripassa le carte alla Corte di Cassazione, da cui la questione di legittimità era stata sollevata in origine. Sarà quest'ultima a valutare se il recente decreto-legge con cui il governo ha modificato le norme oggetto del giudizio azzera o no tutti i dubbi di costituzionalità che a suo tempo la stessa Cassazione aveva reputato meritevoli di essere sottoposti ai giudici della Consulta, nonché a “procedere a una nuova valutazione della loro non manifesta infondatezza”, come spiega il comunicato-stampa diffuso dalla Corte costituzionale in attesa del deposito della sentenza.
C’è un oggettivo contrasto tra l’approccio “prudente, realistico e sostenibile” (parole del ministro dell’Economia Giorgetti) che il governo Meloni ha mostrato in materia di conti pubblici, con il varo della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, e una serie di decisioni assunte in altri ambiti, dall’immigrazione alla sicurezza, con un interventismo così affrettato da esporre l’esecutivo alla necessità di correzioni in corsa, com’è accaduto per le norme sui raduni illegali.
Il governo Meloni ha emanato anche il suo primo decreto-legge. Si tratta di un provvedimento dal titolo molto lungo perché affronta quattro temi molto diversi tra loro: “Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n.150, di obblighi di vaccinazione anti Sars-Cov-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali”
Il nuovo governo ha il diritto di essere giudicato per i suoi atti e bisogna dargli il tempo di mostrare in modo significativo quel che effettivamente vale.
Giorgia Meloni si è presentata al Parlamento per ricevere la fiducia con un lungo discorso pronunciato alla Camera e poi trasmesso anche al Senato. Dopo i ringraziamenti a Mattarella e a Draghi ha sottolineato con forza la novità della prima donna alla presidenza del Consiglio, richiamandosi idealmente a una lunga serie di personalità femminili che hanno aperto la strada in ogni ambito della vita pubblica. Come in ogni discorso di insediamento molti i temi trattati e altrettanti gli impegni assunti. Con una premessa legata alla stretta attualità della crisi energetica: sarà necessario “mantenere e rafforzare” le misure di supporto a famiglie e imprese e questo “drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di bilancio”.
I nazionalismi – o sovranismi che dir si voglia – sono stati sempre forieri di sciagure, come ammoniva già don Luigi Sturzo nei fatidici anni Venti del secolo scorso.
Il 13 ottobre si riuniranno per la prima volta le Camere elette lo scorso 25 settembre, entro venti giorni dal voto come prescrive la Costituzione. La XIX legislatura repubblicana sarà la prima a recepire gli effetti della legge costituzionale 1/2020: i deputati saranno 400 (e non 630) e i senatori elettivi 200 (rispetto ai 315 precedenti), a cui sono da aggiungere i senatori a vita che attualmente sono 6