Terremoto in Albania: un mese dopo il sisma. Mons. Frendo (Tirana-Durazzo): “Terremotati senza un tetto, come Gesù”

Un mese dopo il sisma, in Albania si celebra il Natale. L'arcivescovo di Tirana-Durazzo, mons. George Anthony Frendo, racconta al Sir lo stato d'animo della popolazione, tra precarietà e speranza. L'impegno della Chiesa locale sul campo. I fedeli invitati a raggiungere la parrocchia più vicina ai loro luoghi di accoglienza. Il 25 dicembre pranzo di Natale, promosso da mons. Frendo, con la quasi certa presenza del presidente della Repubblica albanese. Negli hotel dei terremotati feste natalizie per i bambini promosse dalle ong Shis e Avsi

Protezione civile. Pubblicata l’ordinanza di nomina del presidente Zaia commissario per il maltempo 2019

È stata pubblicata l’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale n. 622 del 17 dicembre 2019 “Interventi urgenti di protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi metereologici che nel mese di novembre 2029 hanno colpito i territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto”.

Libia. Del Re (viceministro Esteri): “Corridoi umanitari modello vincente. No a una soluzione militare del conflitto”

"I corridoi umanitari sono un modello vincente. Permettono a persone che provengono da situazione di grave vulnerabilità, di poter cominciare una nuova vita, costruirsi un futuro e di integrarsi. È un progetto italiano e come tale fa emergere un’Italia che aiuta e protegge la vita umana, ovunque si trovi, soprattutto se in condizione di vulnerabilità". Ne è convinta Emanuela Claudia Del Re, viceministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, che al Sir annuncia l'intenzione di proporli all'Ue come una "buona pratica". Tra i progetti futuri aprire corridoi umanitari per 50.000 persone da e verso la Libia per un periodo di due anni. E in Libia si è recato, il 17 dicembre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per rilanciare l'azione diplomatica in vista di un accordo negoziale che ponga fine al conflitto in corso tra il generale Haftar e il premier al-Sarraj