"Bisognava davvero fare la kermesse canora e farla in maniera tradizionale? Ci troviamo in un momento davvero terribile, tragico della storia della nostra Italia, dell’Europa e del mondo e noi andiamo avanti come se nulla fosse con una formula che era quella tradizionale": lo sottolinea il professore di Filosofia morale e di Etica della Comunicazione all’Università di Pisa, che aggiunge: "È bene rimarcare il carattere blasfemo di certi costumi, di certe scenografie, di certi pezzi, perché è necessario sempre un grande rispetto per tutti"
In un mosaico di culture, visioni religiose, modi di vivere e possibilità di esistenza, la proposta di una visione unitaria fondata su un elemento essenziale: la fede piuttosto che la religione. Così potremmo sintetizzare il viaggio apostolico compiuto da papa Francesco in Iraq. La proposta appare dirompente in un contesto in cui la religione è stata utilizzata come strumento di conflitto, come base per l’ eliminazione anche fisica di persone e comunità appartenenti a credi diversi, per distruggere strutture, opere educative e sanitarie, capolavori d’arte e finanche cancellare città e villaggi. Dirompente sul piano religioso o del confronto e della visione delle religioni, a cui non basta più proporre un semplice sentimento di coesistenza con la possibilità di dialogo, ma che adesso sono chiamate a dare prova di essere espressione effettiva di un modo di intendere la fede con gli elementi, i doveri, i comportamenti da essa discendenti
L’8 marzo di questo 2021 è segnato ancora dal Covid-19, che ha accentuato le disuguaglianze e il disagio di quanti si trovano in condizioni di fragilità e delle donne, più esposte sul fronte economico, familiare e sanitario. Non a caso nel rapporto Usa "The impact of Covid-19 on women", il tema gender equality si trova al numero 5 dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. La manodopera retribuita – asili, scuole, babysitter – è stata sostituita da casalinghe che non pesano sui bilanci. Hanno gravato su donne già stanche del doppio lavoro: la presenza dei figli ‘liberi’ dalla scuola, il maggior carico di lavoro domestico, la chiusura dei centri diurni per persone non autosufficienti, la mancanza di computer o l’incapacità di usarlo. Hanno dovuto fare da docenti, colf, badanti, cuoche, segretarie, animatrici (non in villaggi turistici ma dentro appartamenti persino di 50 mq). Si è inoltre accentuato il divario tra mogli e mariti a vantaggio di questi ultimi, quanto a tempo libero e tempo per i lavori domestici e la cura
Perché serve una Giornata della donna? La problematica in realtà è molto più impegnativa e affonda le sue radici nella storia dell’umanità e nella storia, se non proprio dell’oppressione, quanto meno della difficoltà della donna ad uscire da alcuni stereotipi che la costringevano a compiti gravosi, cui non poteva sottrarsi. Pena il non esistere. Se però, lo sguardo indagatore si rivolge al passato e solo al passato credo che ben presto si troverà non solo offuscato ma letteralmente accecato. Il peso delle vicende rischia di catapultarsi e distruggere, in fin dei conti, proprio il presente in cui si vive
Abramo, padre e modello della nostra fede, anche nella sua morte ci è di esempio: ci invita a riconoscere il bene che “già c’è”, e a rallegrarcene, sapendo che, piccolo o grande che sia, sarà sempre e soltanto un tassello, in quel cammino complessivo che ci porterà all’unico vero bene capace di acquietarci: il godimento di Dio stesso, nella gioia intramontabile del suo Regno
La presidente della Commissione d'inchiesta sul femminicidio: "Le norme da sole non bastano, camminano sulle gambe di uomini e donne che sono tenuti a conoscerle e applicarle"