Hagia Sophia: la riconversione a moschea sacrifica la religione alla sola espressione del culto

Erano tanti ad Istanbul, e non solo occasionali fedeli, alla preghiera del venerdì nella basilica di Hagia Sophia. Tra loro capi di stato invitati dal Presidente turco, per partecipare ad un atto da più parti letto come una rottura della impostazione laica della Turchia. Non si sono fatte attendere, poi, prese di posizione e tanti appelli tutti con un denominatore comune: Santa Sofia è patrimonio dell’intera umanità che non può essere oggetto di appropriazione e uso particolare per le note vicende storiche che nei secoli l’hanno vista simbolo del Bosforo, oggetto di lustro e finanche di scambio tra interessi differenti e contrapposti. Ma è davvero così che va letta l’intera vicenda?

Omotransfobia. Eusebi: “No a utilizzo rafforzato del diritto penale a supposto beneficio di specifiche categorie di persone”

Procede a marce forzate in Commissione Giustizia alla Camera l’esame del disegno di legge Zan in materia di contrasto all’omotransfobia che approderà in Aula il 27 luglio. Luciano Eusebi, docente di diritto penale all’Università Cattolica, mette in guardia dai rischi di norme penali che intervengano per specifiche categorie di persone offese o per accreditare socialmente determinati stili di vita

P. Riggio (Aggiornamenti sociali): “L’accordo raggiunto mostra che la ricerca di un compromesso è l’unica strada possibile e utile”

“Solo qualche mese fa la creazione di un fondo con le caratteristiche del Recovery fund era considerata utopistica. Ma la crisi generata dalla pandemia ha obbligato i leader europei a rivedere priorità e politiche ritenute immodificabili”, così padre Giuseppe Riggio sj, direttore di “Aggiornamenti Sociali”, commentando l’accordo raggiunto a Bruxelles dopo 92 ore di negoziati. Le posizioni dei 27 Paesi dell’Unione Europea hanno trovato un punto comune di compromesso su cui si è siglata l’intesa finale che, spiega p. Riggio, porterà benefici anche all’Italia e non solo nei più di 200 miliardi dal Recovery fund (81,4 di sussidi e 127,4 di prestiti): “Ma anche in termini di innovazione e di superamento di modelli che in vari settori, dalla sanità all’organizzazione del lavoro, la pandemia ha impietosamente mostrato come insufficienti e insostenibili”

È il momento della collaborazione responsabile

Da un lato il successo del negoziato europeo che apre prospettive inedite e irripetibili per il nostro Paese e per tutta l'Unione. Dall'altro i dati drammatici sull'occupazione – flagellata dagli effetti della pandemia – che l'Istat continua a snocciolare nell'assolvimento del suo compito istituzionale. Oggi la politica italiana si trova all'interno di questi due poli ed è chiamata a dare risposte all'altezza della sfida. Intanto, internamente, in Parlamento incombono votazioni importanti.