Riscoprire il valore della vecchiaia attraverso la lettura della Bibbia e le figure degli anziani che, con la loro storia, ci danno insegnamenti validi per tutte le età della vita. E’ quanto propone il libro “Gli anziani e la Bibbia: Letture spirituali della vecchiaia” (Morcelliana 2020) di Maria Cristina Marazzi, Ambrogio Spreafico e Francesco Tedeschi. «Il numero degli anziani è cresciuto», scrive Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, nella prefazione. «E' la realizzazione di un sogno antico dell'umanità: vivere a lungo, allontanare le frontiere della morte il più in avanti possibile, una vera “benedizione”. Ma non possiamo nasconderci un paradosso: tale benedizione è divenuta una “maledizione” in parecchi casi».
Piano piano, si torna verso una accettabile normalità. All’istituto per anziani Fondazione Santa Tecla di Este, da un mese e mezzo non si registrano nuovi casi di positività al Covid19. Ci sono ancora poco più di una decina di ospiti che non si sono ancora negativizzati. Il Covid è e resterà una ferita che non si dimentica facilmente, ma l’assenza di nuovi contagi è certamente un segnale di speranza, di sollievo e soprattutto di serenità.
“La vecchiaia: il nostro futuro. La condizione degli anziani dopo la pandemia”. E’ questo il titolo del documento con cui la Pontificia Accademia per la Vita, d’intesa con il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, propone una riflessione sugli insegnamenti da trarre dalla tragedia causata dalla diffusione del Covid-19, sulle sue conseguenze per l’oggi e per il prossimo futuro delle nostre società.
Si propone di prevenire l’isolamento degli anziani fornendo loro gli strumenti per mantenersi in forma, prendersi cura di se stessi, sviluppare nuovi interessi e relazioni personali positive. Sono solo alcuni degli obiettivi del progetto “Padova città amica dell’anziano”, finanziato dalla Regione del Veneto nell’ambito delle iniziative e dei progetti per l’invecchiamento attivo.
Negli ultimi dieci anni gli over 65 residenti a Padova sono aumentati del 6,92% e la percentuale di ultraottantenni è cresciuta ancora di più, facendo registrare un incremento percentuale del 17,27. Il 44% di loro vive solo. I dati sono stati diffusi dal settore programmazione e statistica del Comune di Padova. Quelli resi noti dall’Istat confermano la tendenza, costante ormai da anni e comune a tutto il Veneto.
Si terrà a partire da quest’anno, la quarta domenica di luglio, in prossimità della festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù e permetterà, come annunciato oggi da Francesco al termine della preghiera dell’Angelus, di ricordare e celebrare il dono della vecchiaia e di coloro che prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede.
E’ rivolta prevalentemente agli indecisi, in un momento di grande incertezza anche per le tempistiche della somministrazione, la campagna di sensibilizzazione lanciata dalla Fnp Cisl del Veneto. Un’iniziativa destinata in primo luogo alla popolazione anziana e, soprattutto, a quelli che ancora nutrono dubbi sulla sicurezza e l'efficacia della vaccinazione.
Già prima della pandemia, i nonni rappresentavano uno degli ammortizzatori sociali più importanti per le famiglie italiane. Ora, la crisi economica ha reso ancora più determinante il ruolo dei pensionati nel sostegno a figli e nipoti. Gli anziani che supportano economicamente la famiglia sono il 50,8%, quindi oltre uno su due. Il dato emerge dall’indagine “L'emergenza Covid-19, primi sintomi di impatto sociale e prospettive nel nuovo periodo”.
L’hanno chiamato “Un vaccino contro la solitudine”. E’ una proposta di non facile realizzazione, soprattutto nell’immediato, ma che punta ad attirare l’attenzione su un problema di enorme importanza per molti degli anziani che vivono nelle case di riposo. L’idea è questa: per ogni anziano vaccinato nelle case di riposo e per ogni persona con disabilità accolta nelle strutture residenziali, vacciniamo anche un loro familiare, in modo che possano incontrarsi di nuovo.