Ho comprato la macchina nuova. E così, da guidatore di un’auto a gpl del 2017 a cambio manuale “vecchio stampo”, mi sono ritrovato di punto in bianco al volante di una full-hybrid a cambio continuo che fa tutto da sola
Con una lettera aperta pubblicata nei giornali di tutta Europa i leader delle principali aziende hanno lanciato un grido di allarme: l’Europa rischia di perdere il treno dell’intelligenza artificiale.
I salesiani dell’Ispettoria “San Marco” dell’Italia Nord Est spalancano le porte delle loro scuole all’Intelligenza Artificiale stringendo un accordo con Google.
Una delle meraviglie da ammirare, a fine ‘700, alla corte di Maria Teresa d’Austria era il “Turco”, un automa che comprendeva uno scatolone pieno di ingranaggi da cui spuntava fuori il busto di un uomo con il turbante.
Twitter (sì, continuo a chiamarlo così solo per dispetto a Musk) ormai è un immondezzaio. Non che prima fosse il paradiso, certo, ma il social creato da Jack Dorsey è stato per un decennio abbondante il punto di riferimento del giornalismo, della politica, della cronaca in tempo reale e nel dibattito degli esperti.
Il meccanico medio adora le auto. Il falegname medio è affascinato dal legno e dagli strumenti con cui intagliarlo, levigarlo, dargli forme nuove. Il social media manager medio, invece, odia le piattaforme social e le piattaforme social ricambiano con i loro capricci. Ogni tanto però questi despoti senza volto elargiscono grazie inaspettate.
So chi sia e che faccia abbia Taylor Swift solo perché l’ultima volta che mi sono iscritto in palestra (tra il 2013 e il 2014), gli schermi delle TV riproducevano in continuazione un suo – appariscente – video musicale. Ma poiché le casse riproducevano un’altra stazione radio, ci ho messo un po’ a collegare la voce all’immagine.
Lo ammetto. Sono vittima di deformazione professionale, ovvero quella tendenza a giudicare e valutare il mondo secondo i principi – e la materia – del mio lavoro, cioè il giornalista e il comunicatore.