Antonio Caponetto, capo Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, il 24 febbraio ha indirizzato al capo del dipartimento per la Protezione civile e all’ufficio di Gabinetto del Ministro della salute una nota che le associazioni Fand e Fish hanno ritenuto doveroso diffondere.
Lavorare da casa è oggi molto più semplice e diffuso rispetto a qualche anno fa, complice anche la normativa che ha spronato enti ed aziende ad avviare sperimentazioni in materia.
Se fino a ieri il lavoro agile rappresentava solo una forma di welfare complementare, oggi sembra diventato una valida forma di resistenza dell'economia al Corona virus. Basterà?
Scuole chiuse in alcune regioni, viaggi d'istruzione e gite scolastiche annullate in tutta Italia e poi, naturalmente, le notizie che sui social circolano veloci e senza filtri: la parola “Coronavirus” è ormai entrata anche nel lessico dei più piccoli. Ecco un vademecum con i consigli del pedagogista Daniele Novara su come aiutarli a non avere paura.«Il genitore educativo – afferma Novara - è quello che mantiene una presenza senza che questa presenza assuma contorni allarmanti e ansiogeni»
Far assumere al Governo italiano l’obiettivo del 55% di riduzione dei gas serra entro il 2030. È questo il fine della proposta di legge d’iniziativa popolare “Almeno il 55%” proposta dalle associazioni ambientaliste e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Quello del 55% è l’obiettivo proposto per tutta la Ue dalla presidentessa della Commissione Ue Ursula von der Leyen e approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo.
A Vo' la scuola non si ferma. Chiusa sì, ma le attività possono andare avanti lo stesso. Non con gli stessi ritmi, non con le stesse modalità, ma per i bambini chiusi in casa poter sentire la voce delle proprie insegnanti anche solo per un'ora al giorno è un modo per tornare alla normalità. Ecco cosa ha pensato allora Alfonso D'Ambrosio, dirigente dell'Istituto comprensivo di Lozzo Atestino.
Venti puntate, venti donne diverse con un comune denominatore: combattono ogni giorno contro i pregiudizi, gli ostacoli, i luoghi comuni, la violenza e il tempo.
Le Avis possono continuare l’attività donazionale, non possono invece, al momento, fare tutto il resto. In base dall’ordinanza del Ministero della Salute, d’intesa con la Regione Veneto del 23 febbraio.