“Poi, una notte, sono diventata silenzio”: i ragazzi del Sabinianum di Monselice propongono parole pensieri e musica per non dimenticare

In occasione delle celebrazioni della “Giornata della Memoria”, lunedì 20 gennaio, a Milano la Ministra dell’Istruzione  Lucia Azzolina ha preso parte all’evento che ha dato voce alla testimonianza, rivolta in particolare agli studenti, della Senatrice a vita Liliana Segre. «In un momento storico in cui la voce dei sopravvissuti si va inevitabilmente affievolendo, dobbiamo lavorare tutti insieme per non disperdere la memoria di ciò che è stato. E alimentarla con una profonda conoscenza storica», ha detto la Azzolina. Diversi gli eventi anche a Padova, nelle scuole o all'Università, per onorare la giornata del 27 gennaio. Gli alunni e le alunne dell'Istituto paritario Sabinianum di Monselice lunedì 27 alle ore 20.15 nella palestra della parrocchia del Duomo di Monselice propongono “Poi, una notte, sono diventata silenzio” un evento gratuito aperto alla cittadinanza, uno spettacolo di pensieri, parole e musica per non dimenticare.

Dalla gelateria ad Auschwitz nel ricordo di Sylva Sabbadini, tra i tre sopravvissuti dei padovani ebrei deportati da Vò Vecchio

Al civico 93 di via Tiziano Aspetti, nel quartiere Arcella, Elio Sabbadini, il papà di Sylva, gestiva una gelateria intestata in realtà a un'altra donna come copertura: a causa delle leggi razziali aveva perso il lavoro come funzionario all'interno del ministero dell'Agricoltura. Quando iniziarono a temere per le proprie vite, i Sabbadini si trasferirono dal quartiere a nord di Padova a Vigodarzere, ospitati da una famiglia di contadini, ma il 24 dicembre 1943 furono presi e deportati. Solo Sylva, al tempo quindicenne, e sua madre Ester sopravvissero nel campo di concentramento di Auschwitz. Sylva ha raccontato la sua storia solo nel 2008, dopo oltre 60 anni di silenzio, ed è morta a 91 anni nel giugno 2019.

Mercato immobiliare: e se la risposta alla crisi fossero gli studenti?

Il fenomeno ha un nome tutto inglese, student housing, ma potrebbe rappresentare una delle soluzioni più interessanti per il mercato immobiliare perché garantirebbe buone rendite per gli investitori a fronte di un rischio relativamente contenuto.

Favorite, ovviamente, le grandi città universitarie come Milano, Bologna e Padova dove per una stanza singola in appartamento si pagano in media fino a 573 euro al mese mentre lo studentato si assesta sugli 860 euro al mese.

Economia? Ci vuole una visione ecocentrica

Davos. Si poteva fare di più. Si poteva fare meglio e diversamente. Una immagine dall’ultima mattina del Forum può diventare il simbolo dell’auspicabile rotta futura: il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres che si confronta con quattro del centinaio di giovani “global shapers”, che sono stati invitati a Davos e che hanno disseminato, lontano dai riflettori su cui l’informazione si è concentrata, le loro idee, le loro esperienze concrete sul campo e la loro voglia di cambiamento. Nel mondo, secondo dati Onu, ce ne sono 11mila di questi giovani.