Sarà con ogni probabilità il 26 maggio, in concomitanza con le elezioni Europee, la domenica in cui gli elettori di 321 comuni in Veneto saranno chiamati a scegliere i rispettivi sindaci. Dai 123 residenti di Laghi ai 42 mila di Bassano del Grappa e con l'esordio dei comuni nati dalle recenti fusioni, la Lega proverà a rispecchiare, a livello locale, il trend nazionale in ascesa. Il Pd, che pure nel 2014 aveva ottenuto buoni risultati, dovrà rinnovarsi, mentre resta un'incognita il Movimento 5 Stelle: in Veneto solo quattro sono i comuni governati dai pentastellati, nessuno dei quali in provincia di Padova.
«Dobbiamo orientarci verso persone che sappiano mettere assieme, gente pronta che sappia attivare e valorizzare la rete di associazioni, le particolarità, le cooperative, le imprese, renderli partecipi del luogo, allora sì che si innescano risorse inaspettate. Ci vuole una testa sussidiaria». Suor Francesca Fiorese, direttrice dell'Ufficio di Pastorale sociale della Diocesi di Padova, riflette sulle prossime elezioni amministrative che coinvolgeranno oltre 300 comuni in Veneto. In un tempo in cui la competenza viene quasi vista come un vulnus, è necessario invece conoscere le persone per esprimere un voto consapevole. E anche la Chiesa deve offrire, serenamente, il suo contributo.
Si è sentito sindaco per la prima volta la notte tra il primo e il due novembre 2010, quando il suo comune, Ponte San Nicolò, si è ritrovato in ginocchio per l'alluvione. Enrico Rinuncini, dopo due mandati da primo cittadino, è pronto a togliersi la fascia tricolore dal petto convinto di lasciare un Comune sano dove, nonostante l'alluvione e la crisi, una comunità è tornata a fare rete. E dove la figura del sindaco va oltre i colori politici perché è più importante la persona e la fiducia che sa trasmettere.
Un ragionamento avviluppante che parte da Monselice, attraversa il mondo e poi ritorna nuovamente a Monselice. In questo, secondo Francesco Lunghi, primo cittadino del comune della Rocca, c’è l’essenza del ruolo attuale del sindaco: una figura in grado di poter influenzare, attraverso progetti mirati, lo sviluppo di una comunità, magari lasciando un seme in un centinaio di ragazzi con esperienze che possono aprire gli occhi verso il mondo.
Scarica gratuitamente il numero di ottobre di Toniolo ricerca, dedicato ai festival odierni sulla politica e alla tradizione declinante delle feste di partito.
Anche la Democrazia Cristiana aveva il suo evento: la Festa dell'amicizia. Alcuni, nostalgici temerari, provano ancora nel 2018 a riportare in vita lo spirito di quella festa, ma sono solo stanche rappresentazioni sbiadite celate dietro allo scudo crociato: il nome è lo stesso, festa dell’amicizia, nell’agosto 2018 è giunta alla 45° edizione ed è organizzata dal Partito democratico cristiano sammarinese, all'ombra del Titano.
Massimo Cacciari e Ilvo Diamanti, al Festival della politica, parlano di “popolocrazia”. Neologismo che nasconde una concreta preoccupazione: la mancanza di luoghi d'aggregazione sociale per parlare di politica e la sua crescente virtualizzazione sono due degli ingredienti alla base dei fenomeni politici del nostro tempo.