Abano, dopo l'arresto di Claudio, nominato il commissario. È il viceprefetto Pasquale Aversa

È il viceprefetto Pasquale Aversa il commissario di Abano Terme che prenderà il posto del sindaco Luca Claudio arrestato dalla Guardia di Finanza a quattro giorni dal ballottaggio che lo ha riconfermato per la quarta volta consecutiva primo cittadino – prima di Montegrotto e poi di Abano. Il giro di mazzette ribattezzato "Sistema Claudio" era veito allo scoperto ad aprile 2015.

Abano, dopo l'arresto di Claudio, nominato il commissario. È il viceprefetto Pasquale Aversa

Sarà Pasquale Aversa, il viceprefetto di Padova, a guidare in qualità di commissario il comune di Abano Terme fino alla prossima tornata elettorale. È questo l'ultimo effetto del terremoto innescato dall'arresto di Luca Claudio, appena riconfermato sindaco nel ballottaggio di domenica 19 giugno. 

Come raccontiamo nel numero del nostro settimanale di domenica 26 giugno, Luca Claudio era stato rieletto per la quarta volta consecutiva a sindaco – due volte a Montegrotto e ora ad Abano. Salvo poi venire arrestato all'alba di giovedì 23 dalla Guardia di Finanza giunta nella sua abitazione alle 6.15, come ha riferito Il Mattino di Padova nel suo sito web, che poi allargato il giro di perquisizioni anche all’ufficio di Claudio in municipio e negli altri uffici amministrativi del centro termale.

Rieletto da indagato. Il conto del sindaco di Abano con la giustizia è aperto da metà 2015. Una «giustizia a orologeria», aveva commentato Claudio raggiunto dall’avviso di garanzia pochi giorni prima che il suo nome venisse inserito nelle liste dei candidati per le elezioni regionali del 31 maggio. Quello in cui sarebbe coinvolto il Re delle Terme sarebbe un vero e proprio giro di mazzette, che le indagini dovranno confermare, già balzato agli “onori” delle cronache come “sistema Claudio”. L’accusa per l’uomo forte del centrodestra, che ha appena battuto Monica Lazzaretto, è di aver chiesto e ottenuto tangenti del 10 per cento sull’importo di lavori assegnati dai due comuni da lui amministrati degli ultimi 15 anni a diverse aziende. Ma la vittoria seppur da indagato ha per Claudio il valore di una medaglia, come ha più volte rimarcato dopo la festa per la rielezione di domenica notte.

Altri arresti. Oltre a Claudio, secondo le disposizioni del pubblico ministero Federica Baccaglini che sta coordinando le indagini delle Fiamme gialle, sono stati emessi provvedimenti di custodia cautelare anche per l’ex sindaco di Montegrotto – che sarebbe pienamente coinvolto nel “sistema Claudio” – Massimo Bordin, per l’imprenditore Pistorello a capo dell’omonima spa aponense che si occupa di asfaltature e altre opere stradali, l’immobiliarista Massimo Trevisan e l’imprenditore Guerrato di Rovigo, titolare importanti cantieri infrastrutturali veneti tra cui il nuovo ospedale di Asiago.

Le indagini. La vicenda è iniziata nell’aprile del 2015 quando i finanzieri hanno arrestato l’assessore all’ambiente di Montegrotto Ivano Marcolongo, grazie a una cimice installata sulla sua auto, dopo che aveva incassato una tangente di mille euro. Marcolongo, secondo le forze dell’ordine, avrebbe fatto da tramite tra i due primi cittadini agendo per conto loro. Vengono arrestati in tre: oltre a Marcolongo anche Bordin e Claudio. Ma se per i primi due le ipotesi di reato sono tre (concussione, induzione indebita a dare e promettere utilità e turbativa d’asta) a Claudio non viene contestata la turbativa d’asta.

Marcolongo vuota il sacco davanti agli investigatori: era lui l’esattore per i due sindaci. Tutti sapevano, dice, che senza pagare era impossibile vincere una gara d’appalto ad Abano o a Montegrotto. Claudio diventa così”Mister 10 per cento”, come la percentuale sull’importo dei lavori che doveva finire nelle sue tasche da parte delle ditte appaltatrici.

La lista dei nemici. «Non sarò il sindaco di tutti». Tuonava il Re delle terme ancora ieri dal suo ufficio di sindaco, l’indice puntato contro chi lo avrebbe ostacolato in campagna elettorale per favorire la sua avversaria. Nel mirino di Claudio l’Ascom, gli albergatori e soprattutto i preti. «Dovranno spiegarmi teologicamente il cattocomunismo», l’accusa di Claudio in riferimento all’area di centrosinistra da cui proviene Monica Lazzaretto. Una richiesta quanto meno bizzarra. La risposta se arriverà, lo raggiungerà direttamente dietro le sbarre.

Il limbo di Abano. L'arresto del sindaco arriva in un momento molto particolare per la macchina amministrativa. In questo momento Abano non ha ancora un consiglio comunale in funzione. Le lettere di convocazione del consigliere anziano dirette alle abitazioni degli eletti ancora non sono partite. Niente consiglio e quindi niente giunta, il cui giuramento dovrà svolgersi proprio durante la prima seduta. Una situazione di stallo che toccherà alla prefettura sbloccare. Ma prima occorrerà verificare se la custodia cautelare per Claudio si prolungherà o se tutto si risolverà, come nel 2015, in pochi giorni. Al momento il commissariamento del comune rimane solo una delle ipotesi.

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