Hoser inviato speciale a Medjugorje, segno di attenzione per i pellegrini

A gennaio del 2014 sono terminati i lavori della Commissione internazionale presieduta dal card. Camillo Ruini, che ha stilato il rapporto su Medjugorje in base al quale la Congregazione per la dottrina della fede prenderà le decisioni che poi saranno presentate al papa: l’ultima parola sarà quella del Santo Padre. Si prevede che tale parere verrà emesso al termine della missione pastorale di mons. Hoser, che fino alla fine dell’estate dovrebbe valutare le necessità pastorali dei circa 2 milioni di pellegrini che nell’arco dell’anno si recano a Medjugorje.

Hoser inviato speciale a Medjugorje, segno di attenzione per i pellegrini

Sabato scorso, 11 febbraio, papa Francesco «ha incaricato mons. Henryk Hoser, arcivescovo-vescovo di Warszawa-Praga (Polonia), di recarsi a Medjugorje quale inviato speciale della Santa Sede».
La missione – si legge in un comunicato della Segreteria di Stato – ha lo scopo di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro. Avrà, pertanto, un carattere esclusivamente pastorale. È previsto, prosegue la nota, che «mons. Hoser, il quale continuerà ad esercitare l’ufficio di arcivescovo-vescovo di Warszawa-Praga, completi il suo mandato entro l’estate prossima».

In merito alla nomina, da parte del papa, di un inviato speciale per Medjugorje, il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke, ha sottolineato che «la missione dell’inviato speciale è un segno di attenzione del Santo Padre verso i pellegrini. L’inviato non entrerà nella questione delle apparizioni mariane, che sono di competenza della Congregazione per la dottrina della fede». Quindi ha concluso: «È una missione per i pellegrini, non è contro nessuno».

«Ho sempre servito la chiesa, e così anche questa volta ho accettato la non facile missione a Medjugorje» è stato il commento al Sir di mons. Henryk Hoser, ricordando di avere già in precedenza svolto dei compiti simili in vari paesi africani.
Il 74enne arcivescovo di Varsavia-Praga ha una vasta esperienza pastorale. Negli anni 1975-1996 è stato missionario in Ruanda e Zaire, quindi dal 2005 al 2008 segretario aggiunto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e presidente delle Pontificie opere missionarie.

Le presunte apparizioni della Vergine a Medjugorje (diocesi di Mostar in Bosnia ed Erzegovina) iniziarono nel 1981 e durano fino a oggi, anche in siti diversi, poiché sono legate al gruppo dei veggenti e non a un luogo preciso e definito.
Nel 1991 l’episcopato dell’ex Jugoslavia dichiarò di non poter confermare il carattere soprannaturale delle visioni.

A gennaio del 2014 sono terminati i lavori della Commissione internazionale presieduta dal card. Camillo Ruini, che ha stilato il rapporto su Medjugorje in base al quale la Congregazione per la dottrina della fede prenderà le decisioni che poi saranno presentate al papa: l’ultima parola sarà quella del Santo Padre. Si prevede che tale parere verrà emesso al termine della missione pastorale di mons. Hoser, che fino alla fine dell’estate dovrebbe valutare le necessità pastorali dei circa 2 milioni di pellegrini che nell’arco dell’anno si recano a Medjugorje.

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