Il River film festival porta il mondo al Portello

Fino al 13 giugno il River film festival riempie la scena davanti alla scalinata sull'acqua del Piovego al Portello. In concorso 202 corti provenienti da 118 paesi e sei sezioni creano una rassegna che di anno in anno si fa sempre più importante, richiamando a Padova amanti e appassionati della settimana arte.

Il River film festival porta il mondo al Portello

È una nona edizione difficile da contenere nei numeri quella del River film fest, la rassegna di corti cinematografici che riempirà fino al 13 giugno la scena davanti alla scalinata del Piovego al Portello, proprio all’incrocio tra il quartiere cittadino, popolare e multietnico, e gli istituti universitari che si affacciano sul canale.

E il collegamento naturale con l’acqua del River film festival richiama anche i temi dell’Expo 2015: «L’acqua è veicolo di culture e questa rassegna internazionale, che s’inserisce dentro all’evento del Portello river festival che si svolgerà dal 15 giugno al 31 luglio, ne afferma ancora di più l’importanza – sottolinea Flavio Rodeghiero, assessore alla cultura del comune di Padova – Il comune sostiene l’iniziativa, ma sono i volontari a fare la differenza e a permettere alla manifestazione di crescere notevolmente ogni anno».

Sono 118 i paesi partecipanti (Afghanistan, Armenia, Australia, Ecuador, Guinea Bissau, Messico, Svizzera, Emirati arabi, Uruguay, Venezuela, Vietnam...), quasi 5 mila i film iscritti e 202 quelli in concorso (suddivisi in sei sezioni: 11 italiani, 27 internazionali, 30 supercorti, 72 “100+ secondi!”, 25 d’animazione, 21 documentari) realizzati da 16 scuole di cinema di tutto il mondo. «Grazie alla tecnologia – racconta Emilio Della Chiesa, direttore artistico del festival – siamo riusciti a convocare selezionatori da tutto il mondo che hanno visionato tutti i lavori tramite quattro piattaforme multimediali. I temi affrontati sono i più diversi, ma anche i generi, dal gotico al documentario, sono innumerevoli e interessanti. Cito un corto su tutti che mi ha colpito: una regista iraniana che racconta la religione cattolica».

Da quest’anno più intenso è il coinvolgimento del mondo universitario che può rappresentare effettivamente il futuro del festival e del suo successo: «Questa nona edizione riserva una notevole pluralità di voci e sarà veramente arduo giudicare i lavori di culture anche molto lontane da quelle occidentali» spiega Lisa Parolo, dottoranda all’università di Udine in studi storici artistici e audiovisivi e membro della giuria del festival (presieduta da Heinz Hermanns, che dirige l’Interfilm di Berlino).

Fu Padova a dare i natali alla prima scuola di cinema in Italia, ma c’è bisogno di riappropriarsi di questa tradizione: «Non c’è purtroppo ricambio generazionale – sottolinea Giuliana Muscio, storica del cinema – I giovani vanno ai festival, ma non guardano di solito film di spessore. È per questo, per coltivare la loro sensibilità cinematografica, che sarebbe auspicabile una sezione autunnale del River film festival che agganciasse gli studenti subito dopo la prima sessione di esami, quando hanno maggior tempo da dedicare alla loro formazione personale». Ma il problema affonda anche nella metodologia universitaria: «Purtroppo non esistono vere e proprie scuole di cinema – sostiene il regista Alessandro Davanzo, membro della giuria e fondatore del festival per le scuole superiori “Corti a Ponte” – L’università non mette in mano ai ragazzi la camera, non li sprona ad agire, ma vola solo nell’iperuranio con tanta teoria e nessuna pratica».

Dopo l’evento di apertura del 28, venerdì 29 maggio alle 22 si apre la prima delle tre serate consecutive dedicate alle scuole di cinema. I corti italiani sono in visione lunedì 1 giugno, quelli internazionali il 2 e il 4, mentre i supercorti sono protagonisti il 5 e i “100 + secondi!” il 6. L’animazione è protagonista il 7 e l’8, mentre il 9 e il 10 il concorso si chiude con i documentari. Sabato 13 giugno si svolgerà la premiazione del concorso. Informazioni: www.riverfilmfestival.org

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