Un tripudio di voci maschili alla 35° rassegna rubanese di canto corale

Per la 35° Rassegna rubanese di canto corale, in programma sabato 15 ottobre alle 21 nel teatro dell'Opsa di Sarmeola, il coro Lavaredo di Padova ha invitato due formazioni del Trentino Alto Adige composte di soli uomini e dotate ciascuna di uno stile e un repertorio peculiari e variegati.

Un tripudio di voci maschili alla 35° rassegna rubanese di canto corale

Sabato 15 ottobre alle 21 il teatro dell’Opera della Provvidenza di Sarmeola torna a ospitare la tradizionale Rassegna rubanese di canto corale, organizzata dal coro Lavaredo di Padova e sostenuta dall’amministrazione comunale (ingresso 5 euro, gratuito sotto i 14 anni).

Giunta ormai alla trentacinquesima edizione, l’iniziativa ha goduto in passato della presenza di gruppi corali provenienti da numerose regioni italiane e da paesi stranieri quali Brasile, Perù, Russia, Grecia, Ungheria, Svizzera e Slovenia. Quest’anno i padroni di casa del Lavaredo hanno invitato due affermate formazioni del Trentino Alto Adige, l'insieme vocale Alter Ego di Roncegno Terme (TN) e il coro Rosalpina del Cai di Bolzano, per un incontro musicale che avviene sulla base di un’identica passione per il bel canto e «con il desiderio di trasmettere a chi ascolta le stesse grandi emozioni che i cantori percepiscono per primi», come scrivono gli stessi organizzatori.

«La longevità della rassegna – spiega il maestro Luigi Zampieri, direttore del coro Lavaredo – è dovuta al fatto di aver alternato realtà corali sempre diverse per origine e organico, con il punto fermo di un’elevata qualità artistica. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare la varietà della proposta e ha sempre risposto con una partecipazione buona e talora ottima».

La serata rubanese ha dato spazio a cori di ogni tipo: da quelli per voci bianche a quelli femminili, da quelli misti a quelli maschili.
Ed è proprio sulla vocalità virile che si concentra il cartellone di quest’anno. Tuttavia il fatto che sul palco saliranno tre compagini di soli uomini non dev’essere assolutamente considerato sinonimo di un ascolto monotono: «Ognuno di questi cori è dotato di una personalità e un’identità ben precise, che permettono loro di rinnovare il repertorio e tenere alto l’interesse del pubblico pur rimanendo sempre riconoscibili» sottolinea Zampieri. Lo stesso direttore del Lavaredo, oltre a dirigere ha anche curato numerosi arrangiamenti e armonizzazioni di canzoni leggere, entrate stabilmente nel repertorio del coro padovano accanto ai classici della tradizione popolare. Un percorso artistico originale, che aprirà il concerto del 15 all’insegna dell’alternanza tra brani sempreverdi di montagna (C'è un passo alpino, Enrosadira) e moderni come My Way e Giochi proibiti, quest’ultimo in prima esecuzione.

«Il coro Alter Ego che si esibirà dopo di noi è invece una vera e propria “orchestra vocale” di nove elementi, alcuni dei quali capaci di riprodurre strumenti quali percussioni e batteria, sulla falsariga dei Neri per Caso, giusto per citare un gruppo analogo noto a tutti. Anche in questo caso la successione dei brani è assai variegata: da I got rhytm di Gershwin a Mille lire al mese, da Obladì Obladà di J. Lennon a Only you».

In chiusura di programma il pubblico potrà poi apprezzare il coro Rosalpina del Cai di Bolzano, uno dei più significativi riferimenti della coralità popolare e di montagna italiana, nonché ammirevole esempio di longevità essendo attivo dal 1945: «Si tratta di una delle formazioni capostipiti del repertorio tradizionale, al quale è rimasta sempre fedele e che esegue con armonizzazioni particolari che ne rappresentano la cifra stilistica».

Dopo l’appuntamento di Rubano, il coro Lavaredo tornerà a esibirsi sabato 5 novembre ad Abano, nel salone parrocchiale di Monteortone, dove proporrà il recital Canti e storie di guerra, canti e pensieri di pace elaborato in occasione del centenario del primo conflitto mondiale.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: zampieri (1), lavaredo (1), rubano (16), cori (5)