Bilancio 2015: l'agricoltura non si arrende

Dal caos Imu sui fabbricati rurali a quello provocato dall’Oms con gli allarmismi sulle carni rosse, passando per il prezzo insostenibile del latte, l’emergenza cinghiali, gli eventi climatici eccezionali. Il mondo agricolo vive una stagione difficile, ma non rinuncia a costruire il futuro. «Ci attende un altro anno intenso. Non bisogna abbassare la guardia, ma promuovere la partecipazione attiva per tutelare la centralità dell’agricoltura nello sviluppo italiano».
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Bilancio 2015: l'agricoltura non si arrende

Tempo di bilanci per la Confederazione italiana agricoltori della nostra provincia che in questi giorni ha stilato un primo consuntivo per il 2015. Un anno complesso e tormentato per l’agricoltura, costellato di battaglie e manifestazioni che hanno visto la Cia di Padova impegnata su molteplici fronti. A partire dal mese di febbraio, con la grande mobilitazione di Cia e Agrinsieme, scese in piazza a Venezia in difesa del settore primario, contro l’inaccettabile riduzione del gasolio agricolo e il caos sull’Imu applicata ai fabbricati rurali.

Nell’anno che sta per concludersi, poi, a causa dell’embargo russo il settore agroalimentare italiano ha visto dimezzarsi il trend di crescita delle esportazioni, con un calo che ha preoccupato non poco le aziende agricole padovane. Ma è con con il mese di marzo che è iniziata la fase più intensa della partecipazione di Cia ad Expo: all’evento internazionale sul tema della nutrizione è stata infatti presentata la Carta di Milano, un documento di idee per la costruzione di un modello economico, sociale e produttivo sostenibile, che ha avuto al centro l’attenzione verso le giovani generazioni.

Nel Padovano, nell’area dei colli Euganei, gli agricoltori hanno dovuto scontrarsi, ancora una volta, con le incursioni dei cinghiali sui campi, con effetti devastanti per le colture e danni economici ingenti. In questo contesto la confederazione ha chiesto alle istituzioni ed enti preposti alla gestione del parco Colli, di trovare quanto prima una soluzione a questo problema. Il 2015 è stato anche un anno di crescita per la Cia con la nascita dell’associazione “Dalla terra alla tavola”, dedicata alla vendita diretta; sono state portate avanti e consolidate le iniziative di promozione del mondo agricolo e l’Agia ha sottoscritto un importante accordo con la zona industriale di Padova per l’assegnazione dei terreni dismessi agli aspiranti giovani imprenditori agricoli del territorio.

Gli ultimi mesi dell’anno, invece, sono stati i più difficili per la zootecnia e per gli allevatori: dapprima gli allarmismi sulla salubrità delle carni rosse e suine, lanciati dall’Oms, hanno causato confusione ed equivoci tra la popolazione, mettendo a rischio il reddito di molte aziende zootecniche che da decenni si impegnano per garantire carni di qualità elevatissima. Successivamente, l’arroganza delle multinazionali ha messo a dura prova la sopravvivenza delle aziende produttrici di latte e derivati, cercando di imporre un prezzo del latte alla stalla assolutamente inaccettabile.

In questo frangente la battaglia della Confederazione e degli allevatori è stata fondamentale per veder riconosciuto, da parte della multinazionale Lactalis, un aumento di 2,1 centesimi del prezzo del latte alla stalla per il prossimo trimestre in tutto il Nord Italia, al quale va aggiunto il centesimo garantito dal ministero delle politiche agricole con aiuti straordinari dell’Unione europea.

Ora, sostengono i vertici Cia, ci attende un altro anno intenso, nel corso del quale l’associazione di categoria non dovrà abbassare la guardia, in un’ottica di partecipazione attiva che stimoli le istituzioni, a tutti i livelli, a considerare la centralità dell’agricoltura nello sviluppo sociale ed economico dei territori. Anche in previsione dell’estate, l’auspicio è che siano messe in atto politiche di intervento che permettano di difendere le aziende agricole da possibili eventi climatici eccezionali.

Parole chiave: agricoltura (47), bilancio (21), fine (15), anno (44)