In pensione prima? Nel 2017 arrivano "Quota 41" e Ape

Le ultime novità sulle pensioni riguardano i cosiddetti lavoratori precoci e non danno grandi speranze a chi vuole andare anzitempo in pensione.
Nella manovra previdenziale approvata alla fine dello scorso anno è stata infatti approvata la “Quota 41” per i lavoratori precoci, al via dal primo maggio 2017, che beneficerà tuttavia una platea ristretta di beneficiari. Il 2017 sarà inoltre l’anno dell’Ape: erogato mensilmente e da restituirsi non appena si sarà maturato l’assegno previdenziale in 260 rate spalmate in 20 anni e non cumulabile con altre pensioni dirette o assegni di invalidità.

In pensione prima? Nel 2017 arrivano "Quota 41" e Ape

Le ultime novità sulle pensioni riguardano i cosiddetti lavoratori precoci e non danno grandi speranze a chi vuole andare anzitempo in pensione.
Nella manovra previdenziale approvata alla fine dello scorso anno è stata infatti approvata la “Quota 41” per i lavoratori precoci, al via dal primo maggio 2017, che beneficerà tuttavia una platea ristretta di beneficiari.

La “Quota 41” consente ai lavoratori che hanno raggiunto i 41 anni di contributi versati di andare in pensione anticipata senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica. Dentro nel perimetro tutti i lavoratori che abbiano accumulato almeno dodici mesi di contribuzione, anche non consecutivi, prima del compimento del diciannovesimo anno di età.

Oltre al requisito contributivo, è richiesto anche che i lavoratori precoci soddisfino determinati requisiti.
In ordine: essere in stato di disoccupazione ed essere privi di ammortizzatori sociali o assistere al momento della richiesta - e da almeno sei mesi - il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (art. 3, co. 3 della legge 104/1992). O per esempio avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%, o ancora essere impiegati in lavori considerati gravosi.

Secondo le stime dell’Inps e del Ministero dell’Economia sarebbero circa 25 mila i lavoratori precoci beneficiari della formula “Quota 41”.
Oltre ai requisiti necessari per poter rientrare tra i beneficiari della misura, c’è un altro aspetto importante da tenere in considerazione. La Quota 41, infatti, viene garantita nell’ambito di risorse limitate di bilancio: 360 milioni di euro per l’anno 2017, di 550 milioni di euro per l’anno 2018, di 570 milioni di euro per l’anno anno 2019 e di 590 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020.
Questo significa che, se le domande di accesso alla “Quota 41” dovessero prevedere un investimento di risorse maggiore rispetto a quelle stanziate, la decorrenza dei trattamenti verrà differita adottando criteri di priorità in ragione della maturazione dei requisiti agevolati, individuati per legge.

Il 2017 sarà inoltre l’anno dell’Ape: erogato mensilmente e da restituirsi non appena si sarà maturato l’assegno previdenziale in 260 rate spalmate in 20 anni e non cumulabile con altre pensioni dirette o assegni di invalidità.

L’anticipo pensionistico non concorre alla formazione del reddito, prevede un credito d’imposta fino al 50% sugli interessi finanziari e fino ad un ventesimo per l’importo assicurativo.

Quali i requisiti?
63 anni di età, 20 anni di contributi, al massimo 3 anni e 7 mesi alla maturazione della pensione, con un importo dell’assegno non inferiore a 1,4 volte il minimo.

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