Quattro opportunità per essere competitivi in agricoltura

Decisamente partecipata da numerosi imprenditori agricoli la presentazione da parte di Agia (Associazione giovani imprenditori agricoli) e Cia di Padova delle quattro opportunità di fare rete d’impresa: cosmetica, trasformazione dei prodotti agricoli, web e commercio equo i campi in cui investire nei prossimi anni.

Quattro opportunità per essere competitivi in agricoltura

«I quattro progetti – spiega il presidente dell’Agia Luca Trivellato – in relazione al grado di interesse presso gli agricoltori presenti, andavano votati attraverso delle schede consegnate a ogni partecipante che ha così avuto modo di esprimere il proprio giudizio, diventando parte attiva sui futuri sviluppi dei progetti che saranno portati avanti nell’immediato futuro».
Il “voto” ha disposto un vero e proprio binario su cui sviluppare concretamente il progetto più meritevole d’attenzione sia da parte dei giovani imprenditori dell’Agia, che per l’occasione hanno risposto davvero numerosi, sia per gli agricoltori senior di Cia Padova capitanati dal presidente Roberto Betto, presente in qualità di relatore finale del convegno, dopo l’intervento di Daniele Toniolo del Gal patavino.

Alleanza col bacino termale
Il primo progetto, relativo all’opportunità di creare laboratori di trasformazione dei prodotti agricoli in cosmetici, ricavandoli dalle erbe officinali, è stato illustrato da Andrea Salvagnin, che ha sottolineato come le aziende interessate alla diversificazione possano trovare molte possibilità di commercio grazie alla vicinanza con il bacino termale e la sua vocazione a utilizzare saponi, bagni schiuma, oli essenziali, tisane e creme per la cosmetica, rivolti a una clientela sempre più orientata verso prodotti naturali e dalla composizione fitoterapica.

Trasformare i prodotti in azienda
A presentare il secondo progetto, cioè l’opportunità di realizzare dei laboratori di trasformazione del prodotto agricolo in prodotti alimentari di grande fascino per il consumatore, che ricerca produzioni non massificate, è stata Isabella Bortoletto. Figlia di un agricoltore, dopo varie esperienze di studio è rientrata nell’azienda di famiglia, iniziando una sorta di rivoluzione per ridurre a zero l’intera filiera che parte dal campo e arriva fino alla tavola.

Commercio equo, vantaggi per tutti
La terza opportunità è stata illustrata da Paolo Pastore di Fairtrade Italia su quanto sia opportuno lavorare, come fanno già milioni di imprese agricole nel mondo, sotto l’egida di un marchio equo e solidale, che garantisca al produttore il pieno rispetto di una corretta remunerazione e al consumatore un’etica esclusiva per tutta la filiera nel mondo biologico.

Web 2.0, la nuova frontiera
Infine, Fabio Beghin dell’Agilevision ha richiamato l’importanza per le imprese agricole di essere presenti nel mondo delle applicazioni per i telefonini o smartphone e ha spiegato le opportunità offerte dalla rete per la vendita diretta dei prodotti.

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