Antisemitismo, una malattia ancora da debellare

Secondo i dati di una ricerca condotta dall'Unione delle comunità ebraiche, anche in Italia più del 60 per cento degli ebrei ritiene l’antisemitismo un pericolo reale, e un buon 20 per cento dichiara di aver preso in considerazione la possibilità di lasciare il nostro paese per stabilirsi in Israele. Un segnale, l'ennesimo, di quanto il problema sia ancora vivo nella società europea.

Antisemitismo, una malattia ancora da debellare

Paura, choc, rabbia: gli ebrei europei si sentono sotto minaccia. L’Europa è la loro casa e non hanno alcuna intenzione di andare via. Chiedono, però, alle autorità protezione e un impegno forte nella lotta al terrorismo dopo l'ennesimo attacco, questa volta a una sinagoga di Copenaghen, costato la vita a un membro della comunità ebraica.
«I governi europei – ha ribadito a caldo Ronald S. Lauder, presidente del World Jewish Congress – dovrebbero riconoscere che stiamo affrontando una nuova ondata di anti-semitismo e violenza. È cruciale che l’Europa si attrezzi ad affrontare questa minaccia crescente».
In Francia, in particolare, lo scorso anno ha visto più di 500 atti di violenza contro singoli cittadini, sinagoghe e scuole della comunità ebraica. Non sorprende che in questo clima incandescente gli ebrei stiano lasciando in massa la Francia. Secondo le ultime stime lo scorso anno sono partiti in 15 mila, cinque volte più che nel 2013.
«I terroristi islamici stanno prendendo di mira gli ebrei – incalza Moshe Kantor, presidente dello European Jewish Congress – andando nelle loro case, nei loro mercati, nelle sedi delle loro attività e nei loro luoghi di culto. Se non si interviene seriamente, ogni ebreo in Europa è a rischio. Le autorità europee devono stabilire immediatamente una task force pan-europea e risorse di bilancio dedicate a fermare questa minaccia».

http://youtu.be/s7_iMdIvG-Y

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