Frontiera blindata, "così il Brennero torna a essere il simbolo della divisione"

Le ultime indiscrezioni dicono che i lavori per la barriera potrebbero iniziare a ore, ma per il momento è tutto fermo. L'assessore Pederzini: "Forse nel pomeriggio si muoverà qualcosa, ma noi non sappiamo nulla". Intanto si parla dell'allestimento di una tendopoli nella piazza del mercato cittadino.

Frontiera blindata, "così il Brennero torna a essere il simbolo della divisione"

È stato annunciato ieri l'avvio dei lavori per attivare la barriera cosiddetta anti-profughi da parte dell'Austria al Brennero.
Una barriera di 250 metri che interesserà sia l'autostrada sia la principale strada cittadina ma di cui, almeno per ora, non si vede traccia. Le ultime indiscrezioni dicono che i lavori potrebbero iniziare a ore, ma per il momento è tutto fermo.

L'assessore di Brennero Giovanni Pederzini fa sapere che né sull'autostrada né sulla principale via cittadina si vede alcun tipo di movimento.
"Ieri sera verso le 19 ho percorso entrambe le vie d'accesso per l'Austria e non ho notato niente di diverso dal solito - riferisce - Mi sono fermato anche in un punto strategico da cui si può vedere tutta l'autostrada ma non c'era niente. Forse nel pomeriggio si muoverà qualcosa, ma noi non sappiamo nulla".

E non si sa neppure la data in cui effettivamente dovrebbero partire i controlli: "Forse per maggio, ma il governo di Vienna non ci ha informati".
Si tratta quindi solo di aspettare e vedere quale sarà il flusso dall'Italia verso nord. Per ora si tratta di piccoli numeri: ogni giorno una manciata di richiedenti asilo prova ad attraversare il confine, a piedi oppure in treno.  "Lo scorso anno abbiamo intercettato 27 mila profughi - ricorda il sindaco Franz Kompatscher - ma molti altri hanno attraversato il confine senza che entrassero in contatto con la nostra rete di accoglienza".

Se questi saranno i numeri anche nel 2016, le previsioni sono che il blocco austriaco determinerà un ingorgo al Brennero. Tanto che si parla già dell'allestimento di una tendopoli nella piazza del mercato cittadino.
Mario Deriu, referente per il sindacato di polizia Siulp al Brennero, spiega: "Tutto è condizionato all'arrivo dei profughi. Si tratterà di vedere anche quali conseguenze avrà la chiusura lungo la rotta balcanica: siccome questo esodo è come una diga in piena che ha rotto l'invaso, da qualche parte l'acqua dovrà defluire ed è possibile che defluisca verso il Brennero".
Intanto il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, commenta: "Con Schengen e la fine dei controlli di frontiera il Brennero era diventato un simbolo dell'Unione europea, ora torna ad essere simbolo della divisione".

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Fonte: Sir