Povertà: è il giorno del Sia, domande al via in tutti i comuni

Finisce l’era delle sperimentazioni, dal 2 settembre è possibile richiedere il Sostegno per l’inclusione attiva su tutto il territorio nazionale. Stanziati 750 milioni per le erogazioni e 487 milioni per il potenziamento dei servizi. Attesa al Senato l’approvazione della delega per il Piano nazionale.

Povertà: è il giorno del Sia, domande al via in tutti i comuni

Dopo un’attesa durata anni costellata da sperimentazioni nazionali o locali, da oggi in tutti i comuni d’Italia è possibile presentare domanda per accedere al Sia, il sostegno per l’inclusione attiva annunciato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Un primo intervento organico contro la povertà assoluta sviluppato dopo la sperimentazione sui 12 comuni con più di 250 mila abitanti e che confluirà nel più vasto Piano di misure contro la povertà che il governo sarà chiamato a predisporre non appena gli sarà conferita la delega.
Il ddl delega è attualmente in Senato dopo l’approvazione alla Camera dei deputati avvenuta il 14 luglio scorso. Dall’approvazione del ddl il governo avrà sei mesi per adottare i decreti legislativi.

Una “misura ponte”, l’ha definita il ministro Giuliano Poletti durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi a Roma il 18 luglio, “un'anticipazione del reddito d'inclusione che sarà operativo a partire dal 2017, dopo l'approvazione della legge delega”.
Il Sia rivisto e corretto nelle sue debolezze emerse durante la sperimentazione parte così su tutta Italia superando quell’allargamento della sperimentazione mai avviato (da cui attinge i fondi).

Da oggi è possibile presentare domanda compilando il modulo pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e sul sito dell'Inps, per un intervento destinato a circa 200 mila famiglie con 500 mila minori per un totale di quasi un milione di persone, secondo le stime del governo. Stavolta non ci sarà da attendere nessuna graduatoria anche se le maglie dei requisiti non sono poi così larghe: ad esempio Isee inferiore o uguale a 3 mila euro; presenza di minorenni, figli disabili o donne in stato di gravidanza.

Il ministero del Lavoro segnala che “l’erogazione del beneficio viene attivata dal bimestre successivo a quello di presentazione della domanda; pertanto, per potervi accedere già dal primo bimestre (novembre-dicembre 2016), i cittadini avranno tempo fino al 31 ottobre 2016 per presentare la domanda, secondo le modalità stabilite dal proprio Comune di residenza".

Sulla Sia il governo promette “semplificazione, personalizzazione e monitoraggio dell'efficacia degli interventi”.
Le domande, infatti, dovranno essere presentate direttamente al proprio comune e, dopo la solita macchina dei controlli incrociati con l’Inps, si deciderà se concedere o meno il beneficio composto da una erogazione monetaria bimestrale e servizi di presa in carico.
Interventi descritti nel dettaglio in un vademecum sul funzionamento del Sia pubblicato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La modalità “a sportello” dovrebbe risolvere così il problema degli ingorghi e dei ritardi nella stesura delle graduatorie che hanno inceppato la macchina della sperimentazione del Sia in passato.

Le erogazioni, spiega il ministero, partiranno entro 60 giorni laddove tutti i requisiti siano soddisfatti. Inoltre, il sostegno sarà vincolato all’obbligo di adesione ad un progetto di attivazione sociale lavorativa.

“Entro 60 giorni dall’accreditamento del primo bimestre (90 giorni per le richieste presentate fino al 31 ottobre 2016) – si legge nel vademecum - devono essere attivati i progetti personalizzati (in fase di prima applicazione obbligo di attivazione per il 50 per cento dei beneficiari)”.
Le risorse per questa fase “ponte”, però, non sono infinite: quelle disponibili ammontano ad un massimo di 750 milioni di euro.

A bando, invece, sono i 487 milioni di euro circa messi a disposizione dei comuni e degli enti locali per il finanziamento di progetti di Sostegno per l’inclusione attiva.
A partire dalle 12 dell'1 settembre e fino alle 16 del 30 dicembre 2016, infatti, comuni ed enti locali potranno rispondere all’avviso pubblico per poter finanziare progetti che rafforzino la rete dei servizi per la presa in carico e l’attivazione dei nuclei beneficiari del Sia, come previsto dal governo.
Le risorse messe in campo sono quelle del Fondo sociale europeo per la programmazione 2014-2020 del Pon Inclusione e riguardano progetti da realizzare tra il 2016 e il 2019.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)