Dall’ombra alla luce. A Villa Immacolata Weekend proposto dai gruppi cristiani Lgbt+ presenti in Diocesi

Per la seconda edizione della proposta, aperta a tutti, è stato scelto un versetto del Vangelo di Marco: «Ed era per loro motivo di scandalo». Lo commenterà la pastora battista Lidia Maggi

Dall’ombra alla luce. A Villa Immacolata Weekend proposto dai gruppi cristiani Lgbt+ presenti in Diocesi

Anche quest’anno – dall’8 al 10 marzo a Villa Immacolata di Torreglia – si tiene un weekend di preghiera e approfondimento proposto dai gruppi cristiani Lgbt+ presenti in Diocesi di Padova: il gruppo adulti “Emmanuele” (attivo da 25 anni), il gruppo giovani “Il Mandorlo” e il Gruppo genitori di persone Lgbt+ (nati negli ultimi due anni). Per accompagnare la proposta – rivolta a operatori pastorali, sacerdoti, diaconi, animatori, genitori, giovani e adulti – è stato scelto un versetto del Vangelo di Marco: «Ed era per loro motivo di scandalo» (6,3). «Il tema – racconta Sara Zambon del gruppo giovani “Il Mandorlo” – nasce da un lavoro, iniziato dopo il weekend dell’anno scorso, prima sul concetto più ampio di marginalità e di cosa vuol dire “stare ai margini”, fino ad accorgerci dell’esigenza di maggiore cura delle persone che sono messe o si mettono in ombra perché temono di essere o sono “motivo di scandalo”, citando il versetto che ci accompagnerà durante tutto il weekend. “Ed era motivo di scandalo” rappresenta un po’ le nostre vite: mettersi in luce per come si è, nella vera e propria essenza, che non sempre è accettata dalle comunità di origine». È stata positiva la prima “edizione” del weekend: «C’è stata una partecipazione più estesa rispetto alle aspettative: volti di ogni età, persone Lgbt+, familiari, operatori delle parrocchie e di gruppi anche delle Diocesi vicine. Crediamo sia stata un’esperienza forte sia per noi che l’abbiamo organizzata che per i partecipanti. La comunità ha dimostrato l’importanza di sedersi, riflettere e discutere su temi che sono spesso scomodi alla Chiesa. In particolare, si è raccolta l’urgenza di una pastorale di frontiera, che sia attenta alle marginalità e che si metta nei panni di chi non ha trovato accoglienza nelle proprie comunità, perché considerato “parte non onorevole” della Chiesa». L’esperienza dello scorso anno, che aveva per tema «Molte sono le membra, ma uno solo il corpo» (1Cor 12,12), «è stata un “noi ci siamo!”. Era dettata dal bisogno di entrare in un dialogo più vivo con la Chiesa locale, e dal desiderio di presentare i gruppi di cristiani Lgbt+ presenti in Diocesi. Questo momento di preghiera e approfondimento viene riproposto quest’anno, perché notiamo un grande bisogno di formazione in merito a tematiche Lgbt+ e questo è essenziale per una pastorale consapevole, che includa all’interno della Chiesa le varie espressioni. Usiamo il termine “inclusione” e non tanto “accoglienza”, in quanto il secondo prevede di essere o sentirsi esclusi e poi coinvolti, invece siamo già presenti all’interno della Chiesa come parte attiva e operante nelle comunità di cui facciamo parte, anche ricoprendo ruoli di responsabilità, ma sempre intimamente feriti, perché costretti a nascondere una parte di sé e delle proprie relazioni più significative, pur di continuare ad appartenere e costruire la Chiesa». Il weekend è accompagnato da don Gabriele Pipinato, assistente dei gruppi Lgbt+, con i referenti dei gruppi; al sabato mattina, alle 9, è prevista una riflessione di Lidia Maggi – pastora battista, biblista, impegnata nel dialogo ecumenico – sul tema dello scandalo nelle Scritture. È possibile partecipare all’intera proposta – dalle 20.30 di venerdì 8 marzo al pranzo di domenica 10 – oppure anche ai singoli momenti; le iscrizioni, nel sito villaimmacolata.net, si chiudono giovedì 29 febbraio. Per ulteriori informazioni: weekend. spiritualità.lgbt@gmail.com oppure 328-1326525 (Angelo del gruppo “Emmanuele”).

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