Vita consacrata: dopo l’incontro del 3 febbraio. Abusi, continua la riflessione

Prosegue, sabato 2 marzo dalle 9 all’Istituto Sant’Antonio dottore, la riflessione sul tema degli abusi, avviata in occasione della Giornata mondiale della vita consacrata.

Vita consacrata: dopo l’incontro del 3 febbraio. Abusi, continua la riflessione

Don Antonio Oriente e Silvia Destro, membri del Sinai-Servizio di informazione e di aiuto della Diocesi, intervengono su “Le basi psico-pedagogiche della relazione educativa”. Ecco alcune restituzioni sulla giornata del 3 febbraio, in cui c’è stato un primo intervento di suor Tiziana Merletti e Giuseppe Comotti – entrambi del Sinai – sul tema degli abusi. «Il ritrovarsi in tanti attorno al vescovo – sottolinea don Antonio Oriente, delegato per la vita consacrata – ci aiuta a vedere quanta ricchezza e bellezza vive all’interno della nostra Chiesa di Padova, quanti carismi, quanti uomini e donne impegnati per “aiutare” il Signore Gesù a farsi più vicino a ogni persona». «Appartengo a un istituto secolare, una presenza davvero esigua al confronto delle numerose religiose, ma mi sono sentita “a mio agio” nonostante l’evidenza della diversità – racconta Ornella Colombo, piccola apostola della carità – Ho vissuto intensamente la celebrazione e mi sono lasciata accompagnare da una parola/sentimento: insieme. Insieme innanzitutto a Gesù perché “senza di lui non possiamo fare nulla”, ci ricorda anche il nostro fondatore Luigi Monza; insieme alle varie famiglie religiose femminili e maschili; insieme al pastore di questa Diocesi, il vescovo Claudio, e ai tanti sacerdoti presenti». «Un tema certamente spinoso, quello degli abusi – sottolinea padre Mauro Pizzighini, dehoniano – ma che, nella riflessione proposta, respirava di fiducia: quella che il Signore anche attraverso la sofferenza si consegna in atteggiamento di accoglienza e di tenerezza. Parole come rispetto, sincerità, fraternità e conversione erano insite dentro i riferimenti al diritto canonico e ai diversi documenti ecclesiali sull’argomento trattato. Sullo sfondo la Chiesa nel suo volto più concreto della parrocchia e gli istituti religiosi maschili e femminili nel loro volto più fraterno delle comunità. Correzione fraterna sincera, attenzione all’altro, il prendersi cura della fragilità, il rifondare la propria vocazione sull’appartenere totalmente al Signore, percorsi di novità e di rinnovamento sono le chiavi di lettura per un fenomeno da non sottovalutare, come da non drammatizzare: la cornice è l’amore del Padre che attraversa ogni situazione di fragilità». «Per noi donne vedove – spiega Paola Olivi – che viviamo il nostro sì al Signore nella vita ordinaria e soprattutto nella vita familiare l’incontro del 3 febbraio è stato un invito a confermarci nel nostro impegno a essere presenze attente e consapevoli in tutte le situazioni di povertà umana e spirituale. La conoscenza e l’approfondimento della tematica dell’abuso non riguarda solo gli “addetti ai lavori”. È un cammino formativo necessario a tutti per prevenire e saper indirizzare situazioni che in qualche modo potrebbero toccarci».

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