Da migrante a volontario che accoglie: la storia di Waqar

Dopo quattro anni lungo la rotta balcanica, il giovane pakistano è arrivato in Italia due anni fa. Ora è un volontario della Misericordia di Livorno. La scorsa settimana la sua prima missione operativa: assistere i migranti scesi dalla Ocean Viking

Da migrante a volontario che accoglie: la storia di Waqar

C'era anche Waqar Muhammad, la scorsa settimana, sulla banchina di Livorno, per accogliere e assistere i migranti che sbarcavano dalla Ocean Viking. Sopravvissuti, come lui, a un viaggio lungo e pericoloso. Oggi Waqar è un volontario della Misericordia di Livorno e la sua prima missione operativa è stata proprio questa: mettersi al servizio di chi si trovava ad affrontare le stesse difficoltà che lui stesso ha affrontato.

Waqar Muhammad è nato in Pakistan 28 anni fa: il 2 novembre 2018 ha lasciato il suo paese per raggiungere l'Europa, lungo la rotta balcanica. Ci sono voluti quattro anni e tante difficoltà per arrivare in Italia: un viaggio lungo e duro, attraverso Iran, Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia, Ungheria, Austria. Una sosta di qualche giorno, ogni tanto, per lavorare e mettere insieme i soldi necessari per proseguire il viaggio.

Finalmente, nel 2022 è arrivato in Italia nel 2022: dopo essere passato da Bolzano e Milano, è stato accolto, nel dicembre di quell’anno, nel centro di prima accoglienza ‘Terra ferma’ di Livorno. Qui ha studiato l'italiano e frequentato diversi corsi formativi, tra i quali quelli Haccp e per l’abilitazione alla guida di carrelli elevatori semoventi industriali. Grazie al corso Haccp ha iniziato a lavorare nel ristorante di uno stabilimento balneare di Tirrenia.

Poi, il desiderio di mettere la propria esperienza al servizio degli altri: così, a dicembre 2023, ha iniziato il percorso come volontario di protezione civile alla Misericordia di Livorno. Da quando ha superato l’esame, lo sbarco della Ocean Viking è stato il suo primo vero intervento di protezione civile.

A raccontarlo è lo stesso Waqar: “Per me era la prima volta. Mi è piaciuto poter aiutare. Voglio ringraziare l’Italia e la Misericordia: loro mi piacciono molto, perché sono sempre vicini a tutti, con il cibo, con i vestiti; ad aiutare, come hanno aiutato me”. Con lui, Leonardo Tomassoli, responsabile dell’area emergenze della Misericordia di Livorno: “Conoscendo la sua storia, avendo ascoltato il racconto del suo viaggio, per noi è stato molto emozionante vederlo lì – assicura - Una doppia emozione: non solo quella che proviamo ogni volta che c’è un nuovo volontario, ma anche perché sapevamo che Waqar aveva addosso un sentimento maggiore rispetto a tutti gli altri. Ovviamente nel momento dello sbarco è stato sempre accanto a volontari esperti, che avevano già fatto questo tipo di intervento. Ma credo che quelle persone che sono scese dalla nave non potessero avere un aiuto migliore di quello che ha potuto offrire lui. Ci ha resi orgogliosi. Non solo abbiamo inserito nel nostro organico una persona capace, com’è Waqar. Ma abbiamo anche svolto un compito sociale importante; credo che questo sia l’esempio concreto e reale di cosa dovrebbe essere l’integrazione: entrare a far parte di una comunità”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)