Finisce il Ramadan, la “dedica” al Papa e l'appello a Mattarella

In occasione della festa dell'Eid, le associazioni Comai e Amsi ringraziano il Papa per il suo impegno mondiale per la pace. E chiedono al presidente della Repubblica “un accordo politico tra Stato-Regioni e comunità musulmana, che metta fine a tensioni e polemiche”

Finisce il Ramadan, la “dedica” al Papa e l'appello a Mattarella

“Un accordo politico tra Stato-Regioni e comunità musulmana, che metta fine a tensioni e polemiche”: è quanto chiedono Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) e Comai (Comunità del mondo arabo in Italia), in occasione dell’ultimo giorno di Ramadan e della festa dell’Eid al-fitr, che si celebra oggi. Una festa che le due associazioni dedicano a papa Francesco, che “non ha mai messo di sostenere la causa di tutte le comunità di origine straniera e arabo-musulmana in Italia, favorendo costantemente il dialogo e l’integrazione dei musulmani 'vecchi e nuovi' che vivono nel nostro Paese”. Non solo: “Il Papa è il simbolo dell’impegno mondiale per la pace, della difesa dei deboli e degli oppressi e di tutti i migranti, e di fronte ad una figura del genere anche persone di religione diversa non possono non avere devozione e rispetto. A livello mondiale Papa Francesco non ha mai smesso di lanciare appelli per il cessate il fuoco nella in Palestina, pensando innanzitutto alla tragica realtà quotidiana di donne e bambini dilaniati dalla guerra, e in generale, sin dal primo giorno del suo incarico, si sempre battuto contro ogni conflitto nel mondo, anche e soprattutto quelli dimenticati. Per noi è quindi un onore dedicare la festa dell’Eid al nostro Papa Francesco, il Papa di tutti gli uomini e donne costruttori di Pace”.

Poi l'appello al presidente Mattarella, “per trovare finalmente anche un accordo politico tra Stato-Regioni e comunità musulmana. Siamo tra le poche realtà religiose che non hanno ancora stretto un patto in tal senso a differenza degli altri. Occorre riempire un vuoto enorme e non può essere una scusante il fatto che i musulmani non abbiano un unico leader. Abbiamo sempre invitato e sempre inviteremo i nostri ad una maggiore coesione e ad evitare divisioni. Ma intanto, dobbiamo guardare agli interessi dei cittadini musulmani in Italia: indispensabile è allora un accordo che metta fine a tutte le criticità, le tensioni, le polemiche, come nel caso dell’inizio del Ramadan o delle celebrazioni dell’Eid non sono mai mancate con parte del nostro mondo politico. Per questo confidiamo nella grande sensibilità del presidente Mattarella, come presidente di tutti, come presidente dei nuovi musulmani, bambini e bambine, giovani uomini e giovani donne, nati in Italia, figli o nipoti di immigrati venuti qui da terre lontane. Così finalmente saranno messe a tacere le voci di chi vuole solo destabilizzare, senza conoscere la religione vera, quella sana e pulita, che dialoga con le altre, pur difendendo ovviamente le sue tradizioni”.

Ancora, le associazioni rilanciano la propria richiesta di “albo degli Imam, con una profonda conoscenza della lingua italiana, di autorizzazioni più facili per la costruzione delle moschee, di normative specifiche che consentano l’uso del velo, il quale non va inteso come una sottomissione. Non condividiamo, invece, la forzatura del burqa. Tutto questo lo facciamo a nome della Co-mai, che non è una comunità religiosa ma laica, perché comprende esponenti di tante fedi diverse. Auguriamo una serena festa dell’Eid per tutti i musulmani in Italia e in Europa”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)