Nel 2023 almeno 8.565 persone morte sulle rotte migratorie nel mondo. Miraglia: “Essenziali vie d’accesso sicure”

Si è aperto ieri a Prato il Festival Sabir. Nel 2024 si prevede che il numero delle persone costrette ad abbandonare il proprio Paese salirà a 130 milioni. La traversata del Mediterraneo continua a essere la rotta più letale per i migranti, con almeno 3.129 morti e dispersi. Il responsabile Arci: “Aumentare la platea di beneficiari dei corridoi umanitari, delle evacuazioni, del reinsediamento e degli inviti onerosi”

Nel 2023 almeno 8.565 persone morte sulle rotte migratorie nel mondo. Miraglia: “Essenziali vie d’accesso sicure”

“Servono da subito vie di accesso sicure e legali per le persone in cerca di protezione, aumentando la platea di beneficiari dei Corridoi Umanitari, delle Evacuazioni, del Reinsediamento e degli Inviti Onerosi, come dimostrato, da ultimo, dall’ennesima tragedia che si è consumata nell’Atlantico con un’imbarcazione alla deriva per tre mesi”. E’ l’allarme lanciato da Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale, dopo uno dei primi eventi in programma al Festival Sabir che si è aperto ieri a Prato e si concluderà il 20 aprile.
Il Festival, giunto alla sua decima edizione, è promosso da Arci insieme a Caritas Italiana, Acli e Cgil, con la collaborazione di Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto e Unire, e con il patrocinio del Comune di Prato, di Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership della TGR Toscana, Rai Radio3 e della DIRE, Agenzia di stampa nazionale.

Nell’incontro dedicato alle vie di accesso umanitarie sicure e legali per le persone migranti - che ha visto tra gli altri gli interventi di Chiara Cardoletti, Rappresentante Unhcr per l’Italia, Valentina Itri, Coordinatrice Corridoi Umanitari Arci, Flavio Di Giacomo, Portavoce Oim per il Mediterraneo, Maria Quinto, Coordinatrice Corridoi Umanitari Comunità di Sant’Egidio, Federica Brizi, Responsabile Accoglienza e Corridoi Umanitari, Fcei, Oliviero Forti, Responsabile Immigrazione Caritas Italiana, Chiara Montaldo, Coordinatrice Medica Msf Italia, Silvia Stilli, Presidente Aoi - è stato sottolineato come nel 2024 si prevede che il numero delle persone costrette ad abbandonare il proprio Paese salirà a 130 milioni. Nel 2023, infatti, l’Onu ha registrato il più alto numero annuale di emergenze dichiarate degli ultimi 10 anni.
“Nonostante ciò – è stato sottolineato - le politiche europee continuano a non occuparsi di percorsi migratori sicuri e regolari accessibili a tutti. Migliaia di persone tentano di raggiungere le nostre coste in condizioni di scarsa sicurezza, rischiando abusi, violenze, torture e, troppo spesso, la morte”.

Nel 2023 almeno 8.565 persone (dato Oim) hanno perso la vita sulle rotte migratorie di tutto il mondo, facendolo diventare così l’anno più letale mai registrato. Il bilancio del 2023 rappresenta un tragico aumento del 20% rispetto al 2022, evidenziando l’urgente necessità di agire per prevenire ulteriori perdite di vite umane. La traversata del Mediterraneo continua a essere la rotta più letale per i migranti, con almeno 3.129 morti e dispersi. Si tratta del più alto numero di vittime registrato dal 2017.

“Di fronte ad un quadro così drammatico - ha sottolineato Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale - servono regole certe per garantire l’accesso con vie legali e sicure alle persone in cerca di protezione, in particolare nell’area del Mediterraneo”.
Anche in questa edizione del Festival Sabir le giornate saranno animate da seminari, incontri, formazioni, presentazioni di libri, mostre, installazioni, proiezioni di film e concerti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)