Sicilia, strage sul lavoro. Anmil: "Pronti a sostenere le famiglie"

Il commento di Anmil: “Alle istituzioni chiediamo di passare ad una più concreta informazione e formazione dei lavoratori su questi temi”

Sicilia, strage sul lavoro. Anmil: "Pronti a sostenere le famiglie"

Un incidente “a catena”, frutto della mancanza di sicurezza, dell'inosservanza delle norme, degli appalti a ribasso e della solidarietà tra colleghi. Così cinque operai sono morti ieri, in Sicilia, mentre lavoravano alla rete fognaria di Casteldaccia per la Quadrifoglio Group, ditta specializzata nella gestione dei rifiuti ma anche nella manutenzione di acquedotti, gasdotti ed oleodotti, che opera per conto di Amap, la società di Palermo che gestisce le condotte idriche e fognarie in città. Il più anziano aveva 71 anni ed era il titolare della ditta, il più giovane era un interinale di 28 anni, papà di due figli piccoli.

“Cinque famiglie, inaspettatamente, non potranno più abbracciare un proprio caro il cui cuore si è fermato per esalazioni che sono state letali e per l’ennesima volta ci si chiede come sia potuto accadere - dichiara il Presidente nazionale Anmil, Zoello Forni - Ma quanto vale la vita di un lavoratore e quanto siamo disposti ad accettare che intere famiglie piangano e si trovino in gravi difficoltà a causa della mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, quella che dovrebbe essere costituzionalmente garantita?”.

Anmil “si stringe alle famiglie dei cinque operai che oggi hanno perso la vita a Casteldaccia – continua Zoello - L’ennesima tragedia che poteva essere evitata e che va ad allungare l’inaccettabile lista di morti sul lavoro. Siamo pienamente partecipi al dolore dei loro familiari, ai quali già da ora l’Anmil offre la sua vicinanza e disponibilità - prosegue Forni - affinché siano loro riconosciute tutte le prestazioni a cui hanno diritto da parte dell’Inail, anche se nulla potrà mai compensare tale perdita. Come associazione di persone che hanno subìto direttamente o indirettamente le conseguenze di un incidente sul lavoro e di una malattia professionale, ben conosciamo la sofferenza di questi momenti, essendo invalidi del lavoro, orfani e vedove di vittime del lavoro – continua Forni – e questo ennesimo triste evento ci dà modo di ricordare la gravità degli infortuni lavorativi, spesso neanche citati dalla stampa perché non così clamorosi, un fenomeno che non accenna a diminuire come confermano gli ultimi Open Data dell’Inail”.

La grave situazione della Sicilia, riguardo la sicurezza del lavoro, viene ricordata dal presidente della sezione regionale di Anmil. Salvatore Malaponti: “Nei primi tre mesi del 2024 sono stati denunciati 6.335 gravi incidenti sul lavoro (registrando un aumento dello 0,8% rispetto allo scorso anno) e 10 mortali”.

Di qui, l'impegno comune dei due presidenti: “L’Anmil continuerà a battersi per la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso le testimonianze delle vittime, soprattutto verso i giovani che dobbiamo educare alla prevenzione affinché queste tragedie non accadano più – dichiarano – Alle istituzioni chiediamo di passare ad una più concreta informazione e formazione dei lavoratori su questi temi che fermi questa ingiusta e assurda strage sul lavoro”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)