Stabilità 2016, primo sì. Soldi a poveri e disabili, spuntano le "società benefit"

Confermate dal Senato le misure principali: contro la povertà un occhio di riguardo ai minori che hanno avuto problemi con la giustizia. Meno Iva per le cooperative sociali, soldi per alcune associazioni di disabili. Intanto spunta la nuova figura - tutta profit - della “società benefit”. Ecco cos'è e come funziona.

Stabilità 2016, primo sì. Soldi a poveri e disabili, spuntano le "società benefit"

Primo via libera alla legge di stabilità, approvata dall’Aula del Senato che con 164 voti favorevoli, 116 contrari e 2 astenuti ha dato il via libera al maxiemendamento sul quale il governo aveva posto la questione di fiducia. Approvato anche il bilancio di previsione 2016 e il pluriennale 2016-18. Testi che ora passano all’esame della Camera dei deputati.

Non ci sono novità eclatanti, per quanto riguarda i provvedimenti di natura sociale, rispetto al testo che era stato licenziato dal Consiglio dei ministri un mese fa: non mancano comunque alcune aggiunte e aggiustamenti, che in alcune casi hanno già generato nuove polemiche.

Il piano nazionale contro la povertà: priorità a famiglie con minori
È sostanzialmente confermato l’intervento che in prospettiva potrebbe essere il più importante sul versante degli interventi sociali, quello che delinea per il futuro l’adozione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
Le cifre e le modalità sono rimaste le stesse definite nelle scorse settimane (stanziati 600 milioni nel 2016 e un miliardo dal 2017).
C’è da segnalare solo un dettaglio: laddove si parla dell’intervento da attuare per l’anno 2016, si specifica che gli interventi che in via prioritaria dovranno riguardare nuclei familiari con figli minori dovrebbe avere “particolare riguardo alle famiglie con minori inseriti nel circuito giudiziario”.
In pratica viene identificata una priorità della priorità, assicurando un’attenzione particolare alle situazioni di devianza minorile. Una sottolineatura che viene replicata anche per quanto concerne l’istituzione del “Fondo per il contrasto della povertà educativa” che diventa ora “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” e i cui interventi dovranno avere “particolare riguardo a progetti e attività educativi rivolti ai minori inseriti nel circuito giudiziario”.
Quanto invece all’intervento contro la povertà che sarà attuato a partire dal 2017, viene specificato che il Piano tenderà all’introduzione di un’unica misura nazionale di contrasto alla povertà “correlata alla differenza fra il reddito familiare del beneficiario e la soglia di povertà assoluta”.

I fondi per la non autosufficienza e la ricerca medica
Confermato senza modifiche l’aumento di 150 milioni annui del Fondo non autosufficienza (stabilizzato quindi a quota 400), nel nuovo testo spunta il finanziamento di 1 milione di euro per il 2016 all’Ente nazionale sordi (Ens) con “vincolo di destinazione alla creazione e funzionamento annuale del costituendo Centro per l’autonomia della persona sorda (CAPS) con sede in Roma”.
Dai fondi della legge 266/2005 arriva un contributo di 500 mila euro a Special Olympics Italia per “favorire la realizzazione di progetti di integrazione dei disabili mentali attraverso lo sport”. E a proposito di sport, buone notizie anche per il Cip (Comitato italiano paralimpico) che dal 2016 vedrà il suo contributo annuale crescere di mezzo milione di euro l’anno (il totale annuo arriva dunque a 7,5 milioni di euro).
Ancora, c’è un milione di euro per il 2017 e due milioni per il 2018 per la sperimentazione clinica di fase II basata sul trapianto di cellule staminali cerebrali umane in pazienti con Sclerosi laterale amiotrofica (Sla): fondi vincolati dal Fondo sanitario nazionale.
Confermato lo stanziamento di 15 milioni di euro annui al Fondo per le adozioni internazionali (soldi presi dal Fondo politiche famiglie), ha subito scatenato proteste la modifica che cambia la distribuzione dei fondi destinati alle persone cieche. L’85% continuerà ad essere erogato all’Unione italiana ciechi ma un 15% è ora destinato all’Associazione nazionale privi della vista e ipovedenti onlus (Anpvi), vincolati al Centro autonomie e mobilità con annessa Scuola cani guida per ciechi e al Polo tattile multimediale della stamperia regionale Braille onlus di Catania.
Sulla stessa linea d’onda i 2 milioni di euro annui destinati per tre anni alla Biblioteca italiana per i ciechi “Regina Margherita” di Monza e i 100 mila euro annui per tre anni destinati alla Biblioteca italiani per ipovedenti “B.I.I. onlus”.
Ci sono poi tre milioni di euro per l’anno 2016 assegnati “a titolo di ristoro per le maggiori spese sostenute dagli enti locali della regione Sicilia in relazione all’accoglienza di profughi e rifugiati extracomunitari, mentre altrove si precisa che fra gli obiettivi del Fondo per l’acquisto degli automezzi adibiti al trasporto pubblico locale e regionale c’è anche quello di “garantire l’accessibilità alle persone a mobilità ridotta”.
Detto che dopo il recente intervento del governo non ci sono in legge di stabilità ulteriori finanziamenti per il servizio civile, da segnalare anche l’inserimento di una norma che identifica un certo numero di prestazioni rese da cooperative sociali e consorzi in esecuzione di contratti di appalto e convenzioni che potranno usufruire dell’aliquota Iva agevolata al 5%.

Nascono le "società benefit": ecco cosa sono
Infine, una particolarità: una serie di misure per “promuovere la costituzione e favorire la diffusione di società chiamate ‘società benefit’, che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse”.
Queste società di fatto potranno fregiarsi del titolo di “società benefit” (di fatto avendone un ritorno in termini di immagine e reputazione) e dovranno nei bilanci e documenti ufficiali definire il tipo di impatto sociale ricercato e valutato secondo particolari criteri. Per chi non lo fa si applicheranno le disposizioni previste dal codice del consumo, soprattutto in materia di pubblicità ingannevole.

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Parole chiave: stabilità (8), sociale (36), politiche sociali (8), legge di stabilità (19)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)