Via al bando per il Servizio civile. Fondi anche da "Garanzia giovani", ma il Veneto non aderisce

Con un avviso pubblicato sul suo sito il Dipartimento della gioventù e del Servizio civile ha comunicato che fino al 31 luglio gli enti di servizio civile potranno presentare i nuovi progetti destinati al Bando volontari. Cnesc: «Positiva inversione di tendenza. Ora andiamo avanti con le cose urgenti da fare».

Via al bando per il Servizio civile. Fondi anche da "Garanzia giovani", ma il Veneto non aderisce

Riparte la progettazione del Servizio civile nazionale, e per la prima volta si integra con il programma “Garanzia Giovani” (Youth Guarantee), il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile avviato in Italia lo scorso 1° maggio.
Con un avviso uscito sul suo sito il Dipartimento della gioventù e del Servizio civile ha comunicato che fino alle ore 14 del 31 luglio prossimo gli enti di servizio civile potranno presentare i nuovi progetti destinati al Bando volontari, previsto ad inizio 2015.
Considerando sia lo stanziamento 2014 che quello 2015, i fondi attualmente disponibili sono poco più di 132 milioni di euro (al netto del recupero di un’altra decina accantonati a causa della “spendig review”), che complessivamente dovrebbe permettere l’avvio di circa 24 mila giovani in Italia e all’estero.

Fondi anche dal programma "Garanzia Giovani", ma non in Veneto. A questi per la prima volta si potranno aggiungere altri 11 mila posti finanziati grazie ai 57 milioni provenienti da “Garanzia Giovani”, messi a disposizione da 9 Regioni: Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria. Con questi fondi aggiuntivi, dei quali 30 milioni arrivano dalla sola Campania, in queste regioni gli enti potranno presentare progetti a cui potranno partecipare già dal prossimo 1° ottobre i giovani iscritti tramite i portali nazionali e regionali a “Garanzia Giovani”, soprattutto quelli “con bassa scolarizzazione, fuori sia dai processi educativi e di apprendimento, che di quelli del mercato del lavoro” specifica il Dipartimento. Complessivamente saranno così circa 35mila i posti a disposizione tra fine 2014 ed inizio 2015.
A parte Calabria e Veneto, che hanno esplicitamente scelto di non destinare fondi da Garanzia Giovani al servizio civile, altre regioni hanno invece optato per sostenere i propri servizi civili regionali, come ad esempio in Toscana, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. Quest’ultima ad esempio la scorsa settimana ha avviato una sua specifica progettazione utilizzando 519 mila euro di risorse europee ed aprendo indistintamente a giovani italiani e stranieri il proprio servizio civile.
«L’obiettivo – ha spiegato l’Assessore regionale alle politiche sociali dell’Emilia Romagna Teresa Marzocchi – è disporre il prima possibile di progetti per il servizio civile regionale, in modo che i giovani che si iscrivono a Garanzia Giovani possano individuare un progetto di loro interesse, e sceglierlo».Per quanto riguarda il Bando di progettazione nazionale gli enti potranno scegliere se presentare progetti o di solo servizio civile, o di sola attuazione del programma Garanzia Giovani oppure per entrambi, in questi due casi – come detto – nelle sole regioni che hanno “cofinanziato” l’iniziativa. Inoltre nel caso dei progetti che ricadono su Garanzia Giovani non è prevista l’assegnazione di un punteggio di valutazione, ma solo la verifica della loro conformità alla finalità stabilite dalla legge n. 64/2001 e alla redazione secondo quanto previsto dal Prontuario approvato lo scorso 30 maggio.
«Tutti i progetti risultati idonei e conformi alla legge – scrive il cons. Calogero Mauceri, capo del Dipartimento della gioventù e del Servizio civile – saranno pubblicati in un apposito bando per la selezione dei volontari da impiegare nei progetti di servizio civile nazionale per l’attuazione del programma “Garanzia Giovani”, fino alla concorrenza, in ciascuna regione, delle risorse effettivamente disponibili».

La soddisfazione del terzo settore. All’avviso dell’avvio della nuova progettazione 2014-2015 soddisfazione è stata subito espressa dalla Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile). «Ci sono tre buone notizie – commenta oggi Licio Palazzini, presidente Cnesc – l’avvio di inversione positiva di tendenza dopo anni di soli tagli o mantenimento dei livelli precedenti, anche grazie all’abbinamento con Garanzia Giovani; le organizzazioni possono iniziare a programmare i nuovi avvii con i primi del 2015 e forse 2014 per Garanzia Giovani; e c’è un nuovo approccio all’impiego delle risorse statali perché i impegnano subito e quasi tutte le risorse per aumentare il numero delle opportunità per i giovani».
Per Palazzini occorre però anche che «venga attivata la certificazione delle competenze per i nuovi avvii» e che si consideri come le organizzazioni siano «chiamate a un nuovo sforzo di qualificazione delle esperienze proposte ai giovani, raccogliendo la sfida di Garanzia Giovani e a cofinanziare i costi in una fase di gravi difficoltà economiche strette fra maggiori servizi richiesti e minori risorse disponibili». Il presidente Cnesc conclude auspicando come lo stato «raddoppi almeno i fondi ordinari del 2015 per avvicinare il passaggio al servizio civile universale e valuti se Garanzia Giovani non debba continuare anche dopo il 2015».

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Parole chiave: garanzia giovani (6), servizio civile (35), giovani (290), lavoro (188)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)