«In occasione del centenario della presenza della comunità comboniana, la cosa che mi preme di più è esprimere gratitudine alla Chiesa di Padova che ha dato missionari fidei donum, religiosi, religiose e laici in tutto il mondo e in secondo luogo ringraziare questa Diocesi per tutto ciò che abbiamo ricevuto noi missionari comboniani in questi cento anni di storia: confratelli, aiuto materiale, supporto spirituale e accoglienza nelle comunità locali». A parlare è padre Tesfaye Tadesse Gebrisilasie, etiope, eletto nel 2015 superiore generale dei missionari del Cuore di Gesù.
Siamo sicuri che mettere al bando Forza nuova e altre organizzazioni di chiara ispirazione fascista protagoniste delle violenze di sabato e domenica scorsi a Roma (e di altre negli anni) sia una buona idea?
Che cosa significa se a Milano meno di un elettore su due si presenta al voto? Come si spiega che nel nostro Veneto, dove non si votava in nessun capoluogo, l’affluenza è stata più alta che altrove? Il primo turno delle Amministrative d’autunno ci consegna il dato più basso della storia in termini di affluenza e la cosa ha fatto scalpore al punto che c’è stato chi, negli interventi in radio o nelle lettere ai giornali, ha dichiarato inaccettabile che la minoranza decida per tutti.
Siamo davvero liberi di scegliere? La possibilità incondizionata di scegliere è più importante anche della posta in gioco nella nostra scelta? Sono domande che ci siamo posti spesso in redazione di fronte alle raccolte firme per i referendum su eutanasia e legalizzazione della cannabis. In questi giorni poi la notizia di altre due consultazioni popolari, stavolta compiute: San Marino dice sì all’aborto, la Svizzera al matrimonio per gli omosessuali. Un primo risultato del nostro confronto è il servizio che potete leggere alle pagine 4-5 della nostra Difesa cartacea con le riflessioni di don Matteo Pasinato ed Enrico Furlan.
Dobbiamo essere onesti verso noi stessi e i nostri cittadini: stiamo venendo meno a questa promessa. Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo. Le conseguenze di un tale aumento delle temperature sarebbero catastrofiche».
Il parto sembra vicino, la lunga attesa sembra al termine. Il nome del nascituro è “Tribunale della famiglia” e la sua missione è chiara: mettere fine al dualismo giuridico che dal 1934 separa i casi riguardanti i minorenni (allora nasceva il relativo tribunale) e la giustizia ordinaria che si occupa dei maggiorenni.
È davvero tutto possibile? La domanda sorge spontanea al termine del G20 salute che lunedì a Roma ha visto i ministri della Sanità dei venti Paesi più ricchi al mondo confrontarsi su come abbattere il virus che da 18 mesi ha cambiato le nostre vite.
Quando la preoccupazione e la tensione si trasformano in violenza – verbale e fisica – condannare non basta più. Il popolo “no-pass–nomask–no-vax” sta nelle piazze (a Padova ogni sabato al Duomo per la rabbia dei commercianti) e non intende retrocedere di un millimetro. Almeno a parole.