Un appello firmato (al momento) da oltre 100 accademici di fama internazionale per rendere il futuro vaccino per il Covid-19 un bene accessibile a tutte le persone del mondo, libero da qualsiasi brevetto e di dominio pubblico.
Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale di Francia, a nome di tutti i vescovi, prende atto “con rammarico” della data del 2 giugno “imposta ai cattolici e a tutte le religioni del nostro Paese” per poter riprendere le celebrazioni con presenza di assemblee.
Continuano a rimbalzare le voci sulle precarie condizioni di salute di Kim Jong-Un che nelle scorse settimane si è sottoposto ad un delicato intervento al cuore. C’è chi lo dà per morto o in stato vegetativo e chi in convalescenza a Wonsan. Ma è un mistero. Il professore Antonio Fiore: “nessuno in Corea del Nord può controllare cosa realmente succede nella cerchia più intima del leader e quindi pochissime persone possono accedere alle notizie sulla reale salute di Kim Jong-un. Bisogna quindi avere molta cautela”
“La durezza delle misure che si sono dovute adottare per fronteggiare l’emergenza sanitaria – unita al laicismo e alla secolarizzazione nelle nostre società – ha condotto in non pochi casi a mettere in dubbio il servizio della Chiesa come essenziale e a non rispettare la libertà di religione e di culto, accantonando o dimenticando il ruolo chiave della religione nelle società europee”.
“Cari fratelli e sorelle delle comunità musulmane, vorrei esprimervi il mio augurio e la mia vicinanza in questo mese di Ramadan, sacro alla fede islamica. In questo momento difficile, voi esprimete la sottomissione al Dio Onnipotente e Misericordioso attraverso questo tempo di digiuno e di preghiera”.
Un appello all’Unione europea perché in questi tempi difficili sappia mostrare “piena empatia e piena solidarietà” ai Paesi più colpiti dall’epidemia da coronavirus Covid-19. A lanciarlo è il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea, a poche ore dall’inizio del Consiglio europeo.
“Ricordare il cinquantesimo della Giornata mondiale della Terra, in questi giorni della pandemia mondiale, che ha messo l’intero pianeta ‘a riposo’, deve farci riflettere su quanto abbiamo promesso e non mantenuto durante questo mezzo secolo”.