Da sempre l'emissione di titoli di Stato targati Ue non piace ad alcuni Paesi del NordEuropa. Viene rifiutata per principio l'idea di diventare garanti della restituzione del denaro utilizzato da quegli “spendaccioni “ del SudEuropa. Si condivide l’emergenza, il dolore, il sostegno al lavoro. Non il debito futuro. Ognuno si tenga il suo
Si chiamino PandemicBond o CoronaBond, siano garantite da un singolo Paese o dall’intera Europa, le nuovo obbligazioni vanno sottoscritte presto. I soldi servono subito per sostenere la cassa integrazione di massa, i finanziamenti alle imprese e alle famiglie. Di questo si sta discutendo in queste ore di emergenza
Non hanno conto corrente in Italia circa 15 milioni considerando nativi e nuovi cittadini (1,7 miliardi di non bancarizzati nel mondo), probabilmente vivono con un utilizzo di contante alla mano. Non sanno come beneficiare dei decreti d’emergenza. Difficile immaginare che in queste ore si sentano coinvolti dalla superliquidità messa in circolo dalle banche centrali tramite gli istituti di credito. Il superbazooka della Bce (Banca centrale europea) per 750 miliardi o l’Helicopter money Usa della Fed (Federal Reserve) sono termini incomprensibili e lontani. L’oggi è sopravvivere
Lavoro e impresa restituiscono più densità all'economia. Favoriscono il rapporto fra le persone e la tenuta dei territori dove operano. L'esplosione del coronavirus, che ha già provocato vittime e gravi danni, aumenta il rischio di nuove povertà e precarietà. Lo hanno ricordato gli analisti dell'Ocse (Organizzazione cooperazione sviluppo economico) in queste ore: il confine fra precarietà economica e povertà, anche nei Paesi industrializzati, potrebbe spostarsi in caso di choc prolungato di tre mesi
Nella migliore delle ipotesi il Pil italiano di fine anno crescerà dello 0,4% (rispetto allo 0,6 stimato a inizio anno da Banca d’Italia) e un’economia debole non aiuterà a comprimere il debito pubblico. Le Borse avevano corso molto, chi aveva guadagnato vende. Gli investitori stanno immaginando conti aziendali più deboli per le società quotate. Un calo generalizzato con appesantimenti per quelle rivolte all’export cinese, del turismo e fieristico. Soffriranno piccole e medie imprese, artigiane e la rete del commercio diffuso. Se tutto si risolverà entro breve potrà essere limitata la perdita di occupazione. Che comunque ci sarà, come segnalano le associazioni di categoria più coinvolte
La Commissione Ue sembra confidare nel grande piano di investimenti pubblici del Green Deal, il Governo italiano nella capacità di tenuta del risparmio italiano e dalle minori necessità di spesa per interessi da riconoscere a chi sottoscrive il grande debito pubblico. E' un beneficio concesso dallo spread (differenza di rendimento fra titoli pubblici decennali tedeschi e italiani) che è rientrato molto. E ci dà buon ossigeno. Riapriranno alcuni grandi cantieri bloccati con la spinta prevalente del denaro pubblico. C'è qualche margine di ripresa dei consumi interni per il flusso del reddito di cittadinanza e la riduzione del cuneo fiscale. Tutto utile ma è poca cosa
Sono tali e tante le complessità da far ritenere che gli undici mesi di transizione non basteranno per sottoscrivere entro l'anno nuovi accordi di vicinato con l’area continentale. Anche perché, come in ogni negoziato, le posizioni iniziali sono molto distanti e dalle due parti non si esclude la “hard Brexit”, cioè l’uscita del Regno Unito senza accordi e quindi con il massimo del danno
A chiusura di un 2019 generalmente positivo per i mercati finanziari (che sono cosa ben più vasta della sola compravendita di azioni, comprendono valute, obbligazioni e tanto altro) verrebbe da dire che l’ottimismo regna perfino nell’Italia dall’economia asfittica. Con Borse in grande rialzo la festa non è solo per amanti dell’azzardo, la platea è più vasta e variegata anche se la gran parte delle famiglie resta fuori, quando va bene e quando va male
Altre banche non comprano (e se lo fanno al costo di un euro) e anzi vogliono ridurre gli sportelli. Elemento comune ad altre crisi è il dubbio di scarso controllo esterno della Banca d’Italia, sotto accusa da più parti per interventi ritenuti tardivi a fronte di numeri in evidente deterioramento. La Banca Centrale replica rivelando di avere inviato lettere esplicite ai Governi già dal febbraio scorso. Popolare Bari ha sempre goduto di amicizie politiche. Si parte con il riavvio di una Commissione parlamentare d’inchiesta, la magistratura è già all’opera e si farà sentire, la Ue tiene d’occhio che gli aiuti pubblici siano temporanei. Una storia che si ripete. Non per questo meno grave