“Ictus cerebrale, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile”, in un soggetto affetto da “pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica, bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II”.
“Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura”.
“La speranza non è fuga dal mondo”. Il card. Zuppi richiama i cristiani a vivere la Pasqua come impegno concreto per la pace, la riconciliazione e la fraternità, in un tempo segnato da guerre, divisioni e ferite da sanare, verso il Giubileo della speranza
“Santità, sono lietissimo di porgerLe, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, gli auguri più sentiti di buona e santa Pasqua. Quest’anno tutte le Chiese cristiane celebreranno in una stessa data la festa più importante dell’anno liturgico. Tale coincidenza, fortemente simbolica, esorta alla ricerca del dialogo e dell’unità”.
Il Santo Padre ha preparato l'omelia della Veglia di Pasqua, presieduta dal card. Re. Nel pomeriggio, a sorpresa, si è ritirato in preghiera nella basilica di San Pietro
Athenagoras di Terme della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia (Patriarcato ecumenico) spiega al Sir l’ostacolo più importante che impedisce oggi alle Chiese di Occidente e di Oriente di celebrare la Pasqua in una data comune. “Nessuno in Oriente ha la possibilità di cambiare qualche cosa che è stato stabilito da un Concilio, se non un nuovo Concilio”. Ma aggiunge: “C'è un movimento molto importante tra le Chiese” e “una grande disponibilità da parte di Papa Francesco”
Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi
Nel 2025 le Chiese di Occidente e di Oriente celebrano la Pasqua nello stesso giorno. “Il messaggio che oggi il mondo attende - osserva il vescovo ausiliare di Napoli - è quello di una unità degli uomini e delle donne come figli di Dio, fratelli tra loro che debbono ripensare alle scelte politiche, sociali, economiche, che possano rendere visibile il contenuto del messaggio di Gesù Cristo per il mondo, che possano suscitare negli uomini e nelle donne del nostro tempo la richiesta ai cristiani di ‘dare ragione della nostra Speranza’"
Cristiani, cattolici e ortodossi saranno uniti nel celebrare la passione, morte e resurrezione di Gesù. Nello stesso giorno, 20 aprile, cade la Pesach, la Pasqua ebraica. Un'occasione unica per pregare perché Gerusalemme, Santa tre volte, sia riconosciuta come esempio universale di convivenza pacifica, come Città del Dio della Pace