San Bellino. Laboratorio di maschere africane in centro parrocchiale per bambini di 4-7 anni dal titolo "Viaggio nell'Africa Nera". In un contesto multietnico e multiculturale, l'integrazione si fa anche in patronato.
Padre Vito Gesa ha concluso il percorso della sua vita la sera del 20 gennaio 2019, all’OPSA di Sarmeola e all’età di 88 anni. Era ospite dell’OPSA da poco meno di un paio d’anni.
“Una politica migratoria che non apre nuove vie sicure e legali di accesso verso l’Europa è fatalmente destinata a incentivare le immigrazioni irregolari. Per questo chiediamo ai vari Paesi europei di duplicare o, comunque, di ampliare i corridoi umanitari, aperti per la prima volta in Italia all’inizio del 2016".
Venerdì 25 gennaio, nell'ambito della Gmg, Papa Francesco farà visita ai giovani detenuti del Centro de Cumplimento de menores, il carcere minorile di Pacora. Durante la visita si svolgerà una liturgia penitenziale nella quale il Pontefice confesserà tre giovani. Il Sir è entrato nel penitenziario per raccontare l'attesa dei suoi giovani detenuti
«Kofale, 11 gennaio 2019: qui inizia la missione padovana in Etiopia, presso la prefettura apostolica di Robe. Ed è difficile sottrarsi all'impressione che si tratti di un momento storico». Le parole del direttore del Centro missionario diocesano di Padova, don Raffaele Gobbi, giungono direttamente dagli altopiani etiopi e danno il senso di quanto sta accadendo laggiù: per la prima volta, i tre missionari fidei donum padovani – Elisabetta Corà, don Stefano Ferraretto e don Nicola De Guio – hanno messo piede nella terra a cui si dedicheranno a nome della nostra Chiesa, nei prossimi anni.
Il vescovo Filippo, morto trent’anni fa, tradusse dal punto di vista pastorale e operativo nella Diocesi di Padova i grandi documenti conciliari. Tre i punti chiave del suo episcopato: l’attenzione alla cultura; la comunità cristiana soggetto primo di pastorale; lo sguardo rivolto al futuro, intravedendo già i grandi cambiamenti che avrebbero presto radicalmente modificato anche il profilo del Veneto. Una lezione i cui frutti sono ancora vivi nel cammino della Chiesa padovana, come raccontano alcuni dei suoi più stretti collaboratori nel servizio in uscita sulla Difesa di domenica 27 gennaio.
Domenica 27 gennaio è in programma la Marcia per la pace diocesana che, quest'anno, si snoda lungo le via del quartiere Arcella al motto di "Fatti di pace". La mattina sono previsti due laboratori nella parrocchia di Sant'Antonino e del Buon Pastore; alle 14, invece, partendo dalla stazione, il cammino attraverserà il quartiere a nord di Padova incrociando testimonianze dirette di associazioni, gruppi e cittadini che si impegnano attivamente per il bene della comunità e del territorio. Un territorio che intreccia culture, nazionalità differenti e che alza la testa e l'orgoglio nonostante paure e pregiudizi
L’arcivescovo di Panama parla con il Sir dell’attesa per l’arrivo di Francesco. “Questo incontro del Papa con la gioventù del mondo nel solco di questa Regione - Centro America, Caribe e Venezuela - è una boccata di aria fresca e di speranza”. Migrazione forzata, delinquenza, narcotraffico. “Il cambiamento parte dai giovani. Un futuro migliore è possibile solo se i giovani si assumono l’impegno di trasformare questa realtà. Ma c’è anche una chiamata ai responsabili politici di questa Regione perché i loro progetti possano sempre più e sempre meglio includere i giovani. Sono troppi quelli costretti a fuggire”
Si attendo circa 300mila giovani, di questi 900 sono italiani e un terzo provengono dalle diocesi del Triveneto. Da Padova ci sono 44 persone di diverse parrocchie cui si sono unite anche diocesi vicine e 42 da Campagnola. Sono i numeri della Gmg, la Giornata Mondiale della Gioventù che quest’anno si tiene a Panama dal 22 al 27 gennaio. In diocesi sono molti i vicariati, le parrocchie e i gruppi giovani che si sono organizzati per ritrovarsi e seguire la veglia trasmessa da TV2000 alle 2 di notte.