E' la peggiore crisi umanitaria al mondo e il conflitto diventa sempre più violento. Se non sarà fermato in tempo nel 2022 si rischia di avere 500.000 morti, tra cui 300.000 a causa della fame e della mancanza di cure mediche. Le prime vittime, triplicate in questi ultimi mesi, sono i bambini. E' il grido d'allarme lanciato il 17 giugno da Mark Lowcock, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza in Yemen, davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu. A quattro anni dall'inizio della guerra sono stati 70.000 i morti, 24 milioni di persone (l'80% della popolazione) hanno bisogno di assistenza e protezione. 10 milioni non riescono a sopravvivere senza aiuti alimentari d'emergenza. Gli sfollati sono 3 milioni e 300mila
Il progetto di Facebook conferma che chi controlla le modalità di pagamento possiede le chiavi della miniera dove tutti vogliono entrare: per sapere, in forma aggregata, cosa le persone stanno cercando (è chiarissimo ai motori di ricerca), dove stanno spendendo (è chiarissimo a chi offre la modalità di pagamento o addirittura la valuta Libra) e quindi per intuire con algoritmi dove spenderanno. L'oro della miniera è il dato, se il progetto andrà in porto saranno i dati di 1,5-1,7 miliardi di persone
Sono stati pubblicati mercoledì 19 giugno, i risultati della classifica delle migliori università elaborata dall’agenzia di ranking internazionale QS che è una delle più prestigiose al mondo.
37.000 persone ogni giorno sono costrette a fuggire dalle proprie case. L’80% delle persone in fuga vive in Paesi confinanti, quindi a medio o basso reddito. E' la Turchia ad accogliere il numero più elevato di rifugiati nel mondo (3,7 milioni), seguita dal Pakistan (1,4 milioni) e dall’Uganda (1,2 milioni). Il 60% di tutti i rifugiati provengono da soli 5 Paesi: Siria (6,7 milioni), Afghanistan (2,7 milioni), Sud Sudan (2,3 milioni), Myanmar (1, 1 milione), Somalia (0,9 milioni). Il numero più elevato di domande d'asilo è stato presentato dai venezuelani: 341.800 a fronte di circa 4 milioni di persone che hanno lasciato il Paese. Sono i Global trends 2018 presentati oggi a Roma dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
Viaggio a Maaloula, roccaforte cristiana dove si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù Cristo. Il villaggio fu conquistato dai terroristi di Al Nusra (settembre 2013) che profanarono e saccheggiarono chiese, santuari antichi e incendiarono case. La maggior parte dei suoi abitanti fu costretta alla fuga. Oggi dopo 5 anni il villaggio prova a rialzare la testa. Le testimonianze del parroco melkita e dell'archimandrita ortodosso.
Lunedì 17 giugno a Roma un incontro per presentare gli obiettivi del rifondato Forum. A cuore la vita, dal concepimento alla sua fine naturale, e la lotta alle disuguaglianze nella salute
Negli ospedali pediatrici italiani ogni infermiere assiste in media 2,6 pazienti in più rispetto a quanto stabilito dagli standard internazionali, esponendo così i piccoli ricoverati ad un aumento del rischio di mortalità anche del 25-26%. L'allarme di Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi: “Oggi 30mila in meno, tra 5 anni saranno il doppio”. Urgente un piano assunzioni
L'incidenza della povertà assoluta tra la popolazione straniera presente nel Paese è pari al 30,3%, contro il 6,4% degli italiani. Lo rileva l'Istat nel rapporto sulla povertà pubblicato oggi. Nel Mezzogiorno le famiglie con stranieri povere sono quattro volte quelle con soli italiani