Domenica della Parola di Dio. P. Ronchi (teologo): “In ascolto di Gesù per avere i suoi occhi e le sue mani”

Sarà celebrata la III domenica del Tempo ordinario per riscoprire il valore e la centralità delle Sacre Scritture. La ha stabilito ieri il Papa. La prima si svolgerà il 26 gennaio 2020. Padre Ermes Ronchi: "La Bibbia esprime l’umiltà di Dio che bussa al cuore dell’uomo con una parola semplice, disarmata" ed è "richiamo a guardare nell’intimo ma anche ad uscire da sé verso i poveri che sono voce e carne del Signore". Importante la valenza ecumenica e interreligiosa della data prescelta

Sentenza Consulta su suicidio assistito: Anelli (Fnomceo), “vogliamo continuare a fare i medici e a tutelare la vita”

“La decisione presa ieri sera dalla Corte costituzionale, che ha ritenuto, nell’attesa di un indispensabile intervento del legislatore, non punibile ai sensi dell’articolo 580 del Codice  penale, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli” va, come è ovvio, applicata senza se e senza ma.

Migranti: in gioco c’è il presente e il futuro della famiglia umana

Ecco la lezione che insegna Francesco con il suo messaggio per la Giornata dei Migranti: cogliere la realtà è opportuno, descriverla e farla comprendere è saggio. Quanto è dirompente, posto che le coscienze siano vigili e non intorpidite, è la frase seguente che, se fossimo in tempi in cui il latino era valutato, andrebbe segnata rubro lapillo: non è in gioco solo la causa dei migranti, non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. Quindi la compassione, il disagio, la sim-patia, con cui guardiamo a queste persone sofferenti, ai gruppi a dir poco cenciosi, a chi è stato a mollo per ore pur di salvarsi, devono cedere dinanzi a questa affermazione: tutti noi

Suicidio assistito. Spagnolo (Univ. Cattolica): “Pronuncia pericolosa, ma positivo il ruolo attribuito ai comitati etici”

Una pronuncia pericolosa, ma i casi potrebbero essere limitati se i comitati etici saranno messi in grado di esercitare il compito di riflessione e valutazione loro affidato dai giudici. Ne è convinto il direttore dell'Istituto di bioetica dell'Università cattolica, secondo il quale "in molte situazioni la richiesta del paziente di non proseguire più i trattamenti si può configurare come eticamente giustificabile se riferita a trattamenti sproporzionati e che causano ulteriore sofferenza".