Si è spesso sentito dire che il Festival di Sanremo rispecchia la società attuale e a quasi un mese dalla proclamazione della vincitrice della 74a edizione, mentre molte canzoni riempiono le radio diventando dei tormentoni, rimane l’amaro in bocca per quanto successo la domenica pomeriggio negli studi di Domenica In, da sempre prosieguo della manifestazione canora.
È la stagione d’oro della moda parigina, dei grandi couturier, ma anche il riscatto di un Paese dalle macerie della Seconda guerra mondiale. A celebrare questa straordinaria spinta creativa due titoli di richiamo. Il primo è “The New Look” su Apple TV+, serie firmata da Todd A. Kessler (“Damages”), che offre uno sguardo ravvicinato su Christian Dior, Coco Chanel e sulla nuova generazione di stilisti che hanno abitato il cambiamento. Protagonisti gli ottimi Ben Mendelsohn e la Premio Oscar Juliette Binoche. Ancora, su Disney+ la miniserie “Cristóbal Balenciaga”, ritratto del celebre stilista spagnolo che ha contribuito al rilancio della moda parigina negli stessi anni di Dior. Nel ruolo di Balenciaga figura un intenso Alberto San Juan. Infine, in sala dal 22 febbraio con Medusa il dramma sociale “Martedì e venerdì”, opera seconda del cantautore Fabrizio Moro e di Alessio De Leonardis. Istantanea dolente su famiglie deragliate e affanni economici, con Edoardo Pesce e Rosa Diletta Rossi. Il punto Cnvf-Sir.
A Taranto sono ancora convinti che la stagione 1977-1978 sarebbe stata quella giusta per salire per la prima volta in Serie A (traguardo mai raggiunto ancora oggi nonostante i quasi cento anni di storia), se solo un pregiudicato in fuga non si fosse schiantato contro la vettura di Erasmo Iacovone, l’idolo calcistico locale anche se molisano d’origine, strappandolo dalla vita a soli 25 anni.
L’aragosta è un animale soffice, molle che vive all’interno di un guscio rigido, che non si espande. Come farà l’aragosta a crescere? Con la crescita dell’aragosta quel guscio diventa estremamente limitante e l’animale si sente sotto pressione e a disagio. Così si nasconde sotto una roccia per difendersi dai pesci predatori, si libera del guscio e se ne produce uno nuovo.
Non era un prete “smanettone” don Sergio Penazzato. Nato nel 1936, arrivato a Roncaglia – dove sono nato e dove ho sempre abitato – come giovane parroco nel ’79 e qui di fatto rimasto fino alla morte, lo scorso 14 febbraio, era un prete vecchio stampo, di quelli forgiati nel freddo del Barcon di Thiene.
Perché sono importanti i sacramenti per la fede? Credo che in questa domanda si possa percepire in filigrana una difficoltà sempre più crescente ai nostri giorni: anche tra chi si dice cristiano non è più scontato che si avverta l’urgenza di accedere ai sacramenti quali forme essenziali di generazione e maturazione della fede. L’esperienza drammatica del Covid ha accelerato una dinamica in atto da tempo e sta lasciando un long effect spirituale.
Quanto sta avvenendo in queste settimane con le proteste di una parte del modo agricolo evidenzia gli ostacoli e la forte opposizione che incontrano le politiche di cambiamento necessarie per contrastare la crisi climatica, la perdita di biodiversità e l’inquinamento.