Danni su danni. Accuse su accuse. Sospetti su sospetti. È quanto oggi resta della questione dei “cambiamenti climatici”. L’ultimo colpo di coda – e forse definitivo – è stato inferto sempre da lui, da quel Presidente a stelle e strisce che dopo aver offeso il mondo, ha screditato scienziati e problemi ambientali. Intanto però il maltempo continua a fare vittime.
Sono giorni in cui tutti proviamo e subiamo il peso delle parole. Giorni in cui anche il silenzio pesa più ancora delle parole. Un sentimento che vedo diffondersi su ogni livello civile e religioso. Sono mesi infatti che, nel pieno di due guerre, stiamo assistendo a uno stordimento sociale che ci ha trascinati nell’assuefazione dell’orrore quotidiano senza fondo.
Siamo passati in poco più di un mese da alleati a indiziati. Per cosa? «In Ue non c’è libertà di parola…», «Di essere avari e non voler spendere denaro per la difesa…».