Tornano le Cateriniadi: giochi d'una volta e buon cibo sotto il portico

Il 2, 3, 4 giugno tornano le Cateriniadi a Ponte di Brenta, nella parrocchia di santa Caterina da Siena. I giochi senza frontiera che coinvolgono grandi e piccini: un divertimento per tutti, con un filo conduttore che affronta ogni anno un tema diverso. Quest'anno sarà l'aiuto reciproco.

Tornano le Cateriniadi: giochi d'una volta e buon cibo sotto il portico

Il 2, 3, 4 giugno nella parrocchia di santa Caterina da Siena a Ponte di Brenta tornano le attese “Cateriniadi”, i giochi senza frontiera per grandi e piccini organizzati da un gruppo di papà volenterosi all'interno del programma della sagra.
Ogni anno viene affrontato un tema diverso: divertimento sì, ma con uno sguardo educativo.

«Il filo conduttore per questa edizione – precisa Matteo Basile, uno dei papà addetto all'organizzazione dei giochi – è l'importanza dell'aiuto reciproco. Attraverso i giochi, spiegati di volta in volta, non solo da un punto di vista di regole, ma anche di significato, vorremmo far sperimentare ai ragazzi l'importanza e la necessità di collaborare, di fidarsi l'uno dell'altro, sempre però con un pizzico di sfida e sano spirito di competizione. Una cinquantina solitamente i partecipanti, fra i 6 e i 14 anni, divisi in quattro squadre, tanto il tifo che fa da contorno».

La festa si apre il 2 giugno con il coro degli alpini Monte Arcella che alle 20,45 eseguirà un concerto di canti popolari.
Questo darà il via alle Cateriniadi che proseguiranno poi anche il 3 e 4 giugno. Lo stand gastronomico sarà in funzione solo il sabato e la domenica.
Nel pomeriggio di sabato un torneo di calcio genitori-figli. Niente giostre, spettacoli di intrattenimento particolari, nemmeno un capannone per lo stand gastronomico, ma delle tavolate sotto il portico: la sagra di santa Caterina ha da sempre il sapore di una vera festa di comunità, quasi in famiglia.

«Anche i giochi – continua Matteo Basile – che sono il momento più atteso, sono semplici e costruiti dai genitori. Ci sarà, visto il grande successo dell'anno scorso, una gara di automobili in legno che trasportano due bambini e vengono spinte dai più grandi con delle scope: la forza dei ragazzi contro la difficoltà di guidare dei più piccoli.
E poi “la basculante”: due assi di 4 metri con un ceppo imbullonato in centro per farle oscillare: qui il gioco di squadra e l'aiuto reciproco è fondamentale perché i gruppi devono salire sull'asse mantenendola orizzontale, aiutandosi a distribuire bene i pesi, altrimenti si ricomincia da capo.
E ancora ci sarà un percorso ad ostacoli disturbato dalla squadra avversaria, da fare con un bicchiere pieno di acqua per riempire un secchio posto alla fine: l'obiettivo comune si raggiunge con il lavoro di tutti. 
Per concludere, una sorpresa finale. Tutto sempre all'insegna del divertimento sano, della collaborazione e dello stare in famiglia, la propria, ma anche la comunità parrocchiale intesa come una famiglia allargata».

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