Addio ad Angelo Ferro, docente e imprenditore con il cuore verso i deboli

Professore di economia per più di 30 anni, imprenditore, ma anche consigliere di gruppi editoriali e bancari, è morto all'età di 78. Grande attenzione per il sociale, è stato tra i fondatori dell’Opera immacolata concezione, tra le più prestigiose in Europa nell’assistere anziani e disabili. «Straordinaria umanità e capacita manageriale»,  il ricordo del presidente della Regione, Zaia. Mercoledì, alle 15, i funerali in Cattedrale, a Padova. 

Addio ad Angelo Ferro, docente e imprenditore con il cuore verso i deboli

E’ stato protagonista tra le cattedre universitarie, nelle aziende, nel mondo dell’editoria e delle banche, ma anche e soprattutto nel tessuto sociale. Una figura poliedrica dalle tante sfaccettature che, in virtù della sua fede cristiana, ha sempre posto l’attenzione sull'uomo, sulla sua dignità ed esistenza: Angelo Ferro è morto nella sua casa di Riviera San Benedetto, a Padova, all'età di 78 anni. Docente, per oltre 30 anni, di Politica economica internazionale all'università di Verona, a coronamento di una brillante carriera accademica, ottenne la laurea “honoris causa” dall'università peruviana di San Marcos e dall'accademia delle Scienze economiche di Mosca. Sempre alla ricerca dell’equilibrio tra etica ed economia, con questo spirito Ferro ha affrontato diverse realtà della società veneta e italiana: imprenditore del gruppo Pavan, azienda mondiale nella produzione di macchine e impianti per l’industria alimentare, presidente dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti, consigliere d’amministrazione del gruppo Rcs e del Sole 24ore, ma anche membro dei consigli d'amministrazione della banche Antonveneta e Cattolica.

Una vita dedicata ai servizi per disabili e anziani
«Un amico e uno dei grandi imprenditori che hanno fatto la storia dell’industria veneta nel Dopoguerra – è il ricordo di Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova, che lo stesso Angelo Ferro aveva guidato dal 1981 al 1985 – Ci ha dato l’esempio di un’impresa che mette al centro la persona sapendo dirigere, ma anche sapendo ascoltare».
Un uomo che ha anteposto i valori e il rigore morale ai suoi interessi, che ha voluto scommettere e investire in progetti che sapessero coinvolgere chi viene spesso dimenticato o marginalizzato, come i disabili o gli anziani: «Angelo Ferro ci ha insegnato a guardare oltre, a lavorare per migliorare sempre la qualità della vita dei nostri anziani e di chi vive con una disabilità, favorendo il dialogo e l’apertura al territorio – ha affermato Giorgio Ortolani, presidente del Centro servizio volontariato di Padova – Resterà un esempio di passione e impegno».  

Presidente e anima attiva, è stato tra i fondatori dell'Opera immacolata concezione
Ferro, infatti, sarà ricordato soprattutto per aver contribuito alla nascita dell’Opera immacolata concezione, fondazione no-profit che rappresenta uno dei poli più importanti nel rispetto della longevità e dell’inclusione. Nata nel 1955 per iniziativa del mons. Antonio Varotto e Nella Maria Berto, l’Opera, di cui Ferro, allora studente, fu sin da subito presidente e anima attiva, rappresentava un progetto nuovo per la città di Padova, finalizzato ad accogliere otto anziane domestiche ormai non più in grado di lavorare, in uno spirito di sinergia tra momenti di riposo, tempo libero, attività lavorative, volontariato e di preghiera.

«Compito di tutti rendere meno difficile la vita di chi soffre»
«Capii allora e lo ribadisco oggi – ha detto Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, in riferimento ad un incontro con Angelo Ferro per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la riabilitazione dei pazienti oncologici e trapiantati – che quella struttura è in qualche modo la sintesi della notevole capacità manageriale e della straordinaria umanità di una grande padovano e di un grande veneto».
Oggi la fondazione è una tra le più significative realtà europee, sia in termini di capacità ricettiva, sia di occupazione e posti di lavoro: le sue residenze nelle province di Padova, Vicenza e Treviso, ospitano oltre 2.200 anziani, impiegando più di 1.550 dipendenti di oltre 28 nazionalità.
«È compito di tutti, nei rispettivi ruoli – ha dichiarato Claudio Dario, direttore generale dell’azienda Ulss 16 – custodire il patrimonio che lascia e portare avanti ciò che ha realizzato per rendere meno difficile la vita di chi soffre».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: angelo ferro (3), opera immacolata concezione (1), massimo finco (1), zaia (59), economia (75), sociale (36), disabili (236), anziani (187), padova (503), confindustria (11)