Garanzia giovani. Il rischio che sia una cosa per pochi

La regione è ottimista e diffonde i primi dati del grande programma europeo per collocare i Neet, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. In Veneto sono 45 mila, ma in moltissimi rimarranno fuori dal progetto. Niuko, la spa della formazione nata a giugno da Confindustria Padova e Vicenza collocherà se tutto andrà bene appena 200 giovani in sei mesi.

Garanzia giovani. Il rischio che sia una cosa per pochi

«I dati di Garanzia giovani per quanto riguarda il Veneto sono sicuramente positivi». Ad assicurarlo è stata alcuni giorni fa Elena Donazzan, assessore alla formazione professionale e al lavoro, facendo il punto in un incontro con le parti sociali. I dati diffusi parlano di 18.500 giovani iscritti al portale dedicato (www.clicklavoroveneto.it) di cui 9 mila hanno sottoscritto un patto di attivazione presso uno Youth corner. Di questi 2.200 hanno ricevuto una proposta di inserimento.

All’«ampia promozione» autoattribuitasi dalla regione fanno però da contr’altare alcuni dati fondamentali. Il primo è un problema di comunicazione: il fatto che diciture come “patto di attivazione” e “Youth corner” risultino oscure ai più è indice di un deficit di comunicazione. Il grande progetto europeo pensato per i paesi in cui il tasso di disoccupazione giovanile supera il 25 per cento, che ha l’ambizioso obiettivo di dare una nuova prospettiva in termini di formazione o di lavoro alle centinaia di migliaia di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano (i tristemente noti Neet), in realtà non è stato spiegato a dovere. Il rischio di gettare alle ortiche buona parte degli 83,5 milioni stanziati dal Veneto per il 2014-2015 (1,5 miliardi per l’intero paese) è dunque concreto. A conferma del pericolo fallimento di Garanzia giovani in Italia, c’è un secondo dato niente affatto trascurabile: a fronte dei 18 mila giovani veneti iscritti al portale, si stima che nella nostra regione ci siano almeno altri 25 mila under 30 che o non hanno sentito parlare del progetto o non lo hanno ritenuto interessante.

Come funziona. La procedura per entrare nel programma prevede anzitutto l’iscrizione al portale. A questo punto entra in gioco lo Youth corner, che ha il compito di prendere in carico la richiesta del giovane e di redigerne un profilo allo scopo di consigliare il percorso più adatto tra formazione, apprendistato, tirocinio e servizio civile o accompagnamento al lavoro. In quest’ultimo caso il patto di attivazione prevede anzitutto di individuare un partner (si va da Confindustria alle associazioni artigiane, da Confcommercio al mondo delle assicurazioni fino alle cooperative, al Coni e al progetto Policoro). Nello stesso portale ogni candidato ha una pagina personale, tra cui le aziende registrate possono cercare le figure professionali di cui hanno bisogno.

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