Elevazione musicale in cattedrale

Torna per il decimo anno in cattedrale la proposta di preparazione a un Natale più spirituale con l'aiuto del canto gregoriano. Il 19 dicembre, alle 21, in Cattedrale.

Elevazione musicale in cattedrale

Se un'immagine dice più di tante parole, quella scelta per la locandina dell'elevazione musicale, in programma martedì 19 dicembre alle 21 in cattedrale, trasmette un messaggio che per molti risulterà spiazzante. Accanto alla tipica scritta “Puer natus est nobis” è posta, infatti, una raffigurazione che di natalizio sembra non avere niente, non comparendo da nessuna parte la capanna, gli angeli, il bue e l'asinello – addirittura nemmeno il bambino – sostituiti da un intreccio di lettere che a qualcuno potrebbe addirittura ricordare un mostro a tre teste.

L'immagine è tratta dall'Evangelario di Lindisfarne, libro miniato dell'8° secolo realizzato nell'omonimo monastero dell'Inghilterra nord orientale. Riproduce l'incipit del Vangelo di Matteo, la celebre Genealogia di Gesù Cristo, nota come “albero di Iesse”, che si legge alla messa vespertina della Vigilia. Un brano che, per l'appunto, non evoca alcuna delle immagini “innocenti” alle quali oggi, magari per altri fini, il Natale viene spesso associato, concentrandosi invece sul tema, ben più impegnativo, dell'ingresso di Dio nella storia.

È proprio per dare alla città la possibilità di prepararsi al Natale secondo questa prospettiva che viene organizzata l'elevazione musicale, concerto spirituale animato dal Coro San Prosdocimo-Cappella musicale della Cattedrale, diretto dal maestro Alessio Randon. La proposta è giunta ormai al decimo anno e per l'occasione torna a essere incentrata, come fu la prima volta, sul canto gregoriano.

«Non si tratta di un omaggio per il decennale – spiega don Gianandrea Di Donna, direttore dell'ufficio diocesano per la liturgia – quanto della convinzione che il canto gregoriano, pur essendo un genere antico e poco popolare, abbia ancora molto da dire all'uomo contemporaneo. In determinate circostanze, e la solennità del Natale è una di queste, esso costituisce un patrimonio della nostra chiesa che va riscoperto perché è una sorgente di acqua pura, un modo per confrontarsi con la ricchezza delle intenzioni dei nostri padri».

Tra i brani eseguiti, tutti del proprium dell'Avvento e del Natale, ci sarà appunto il canto della Genealogia di Gesù Cristo. «Il canto gregoriano nasceva nello stesso periodo dell'Evangelario di Lindisfarne e, come questo, rimanda a un clima natalizio assai diverso, ma non meno forte e vibrante, rispetto a quello che ci viene in mente di primo acchito. È infatti un invito a prendere sul serio Gesù Cristo, senza cadere nel facile sentimentalismo».
Info: www.cappellamusicalecattedralepadova.it

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