Quest'estate il castello dimenticato torna in vita

Oltre alla visita del 3 luglio a cura dei volontari del Fai e del comitato Mura di Padova, fino al 7 agosto il cortile maggiore ospita la nuova rassegna “Castello festival” con spettacoli serali di grandi nomi della musica, della danza e del teatro.

Quest'estate il castello dimenticato torna in vita

Per oltre due secoli il castello Carrarese, che si affaccia sulla verde piazza Castello nel cuore di Padova, è stato utilizzato come casa di reclusione, fino a quando nel 1982 i detenuti furono trasferiti al Due Palazzi: un corpo estraneo alla città, un luogo da dimenticare per via della sua destinazione. La memoria collettiva ne ha così rimosso il valore storico (le prime attestazioni risalgono al 912 d. C. quando il re Berengario concesse al vescovo di Padova di costruire castella a difesa della città) e culturale racchiuso dentro alle imponenti e antiche mura che abbracciano anche l’osservatorio della Specola, nato come osservatorio astronomico su progetto dell’abate Domenico Cerato nel 1767 nella Torlonga.

Dopo una lunghissima e lenta opera di restauro conservativo e di recupero delle parti originali del complesso monumentale di proprietà del ministero per i beni culturali, che ha subito numerosi adattamenti e destinazioni nel corso dei secoli, ora il simbolo della prosperità trecentesca di Padova è pronto per essere riconsegnato alla città come spazio di cultura ed eventi, anche se una programmazione organica manca ancora e il rischio è che le porte rimangano in realtà chiuse a lungo.

A riavvicinarlo ai suoi cittadini, ai turisti e agli amanti della storia, dal 2009 stanno pensando il Fai (Fondo per l’ambiente italiano) e il comitato Mura di Padova che hanno accompagnato quasi 15 mila persone alla scoperta del complesso con le aperture straordinarie concesse dal ministero. In programma per domenica 3 luglio, dalle 16.30 alle 19.30 c’è un’altra occasione per visitare il cortile maggiore, le stanze e le Zilie, le prigioni che portano il nome dell’architetto che le progettò nel 1242, ma che caduto in disgrazia finì lì, dentro alla sua stessa creatura, i suoi giorni, incarcerato da Ezzelino III da Romano. I luoghi del castello sono visitabili a gruppi di massimo 25 persone accompagnati da narratori d’eccezione del comitato (non servono prenotazioni; i gruppi si formano al momento). «Teniamo molto a queste aperture straordinarie – confessa Giulio Muratori, delegato provinciale del Fai – soprattutto perchè nel 2012 il castello Carrarese è stato annoverato al 14° posto tra i luoghi del cuore del Fai. Con i volontari del comitato Mura stiamo ragionando sulla possibilità di fissare un giorno al mese per dare la possibilità di entrare e conoscere l’antico Castelvecchio».

Il cortile maggiore, nel frattempo, è già entrato nel vivo della programmazione estiva di “Castello festival”, la nuova rassegna agganciata al cartellone di “Veneto jazz” e che offre musica, teatro e danza fino al 7 agosto. Il prossimo spettacolo in programma martedì 5 luglio alle 21.30 è quello del comico Paolo Migone; sabato 9, sempre alle 21.30, Vittorio Sgarbi tiene la lectio magistralis “Il punto di vista del cavallo” dedicata a Caravaggio (ingresso libero); mercoledì 13 luglio alle 19.30 è prevista la lezione concerto di tango e flamenco di Raquel Martinez e del gruppo Marea, mentre alle 21.30 inizia il concerto di Marea insieme al grande trombettista Fabrizio Bosso. Lella Costa con il suo Il pranzo di Babette è la protagonista della serata di giovedì 14; i Kataklo riempiono con le loro atletiche coreografie il cortile maggiore nella serata di domenica 17 luglio. Nei giorni di festival è possibile visitare il castello con visite guidate abbinate agli spettacoli (5 e 26 luglio, 3 e 7 agosto alle 19.30) oppure singole (4,11 e 25 luglio, 1° agosto alle 19.30): associazione La Torlonga, infolatorlonga@gmail.com, 349-6855584. Programma completo della rassegna fino al 7 agosto e costi dei biglietti su www.venetojazz.it

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)