Consumi estivi in Veneto: in testa l'agroalimentare artigianale

La trasformazione dei prodotti della filiera agroalimentare diventa eccellenza veneta anche d'estate grazie a sapienti artigiani. A contare il maggior numero di produttori in testa c'è Padova e provincia.

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Quasi un miliardo di euro per acquistare olio, pizza, gelato, birra ma anche cibo da strada e d’asporto. In questa calda estate, anche in Veneto esplode il consumo di cibi e condimenti della dieta mediterranea, prodotti dalle 3.895 le imprese agroalimentari artigiane e dagli oltre 10 mila addetti.

Prodotti eccellenti, gustosi e ricercati che, quando consumati nella giusta quantità, non intaccano il peso e il girovita. A rilevarlo è l’elaborazione dall’Osservatorio di Confartigianato Veneto per le piccole e medie imprese (fonte Ocse 2015 e UnionCamere 2017) sul “Cibo salva linea”.

«La genuinità delle nostre specialità artigiane – sostiene il presidente di Confartigianato imprese Veneto, Agostino Bonomo – fa bene alla salute, mantiene in forma, muove l’economia veneta». Nella spesa alimentare dei veneti la spesa maggiore è dedicata al condimento per eccellenza, l’olio d’oliva, 243 milioni per una media di 118 euro a famiglia. Per il simbolo del cibo made in Italy, la pizza, i veneti invece spendono 115 euro a famiglia. Nell’alimentazione estiva non può mancare il gelato, per un controvalore medio di 72 euro a famiglia per un totale di 227 milioni, e la birra, che vale 71 euro a famiglia per un totale di 146 milioni e mezzo di euro.

La rilevazione di Confartigianato Veneto mostra che a livello provinciale a vantare il maggior numero di produttori artigiani di gelati, birre, olio d’oliva, pizza, street food e cibo da asporto c’è Padova con 813 imprese in totale, seguono Venezia con 762, Verona con 716 e Treviso con 652. Tra i settori più dinamici il settore birrario registra ben 79 birrifici attivi, di cui 39 non industriali.

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