Il papa a Confindustria: “Un’economia di tutti e per tutti”

“La vostra via maestra sia sempre la giustizia, che rifiuta le scorciatoie delle raccomandazioni e dei favoritismi, e le deviazioni pericolose della disonestà e dei facili compromessi”. È il passo più applaudito del discorso del Papa agli imprenditori riuniti in Confindustria, ai quali nel corso dell’udienza di sabato 27 febbraio ha chiesto di “essere costruttori del bene comune e artefici di un nuovo umanesimo del lavoro”. 

Il papa a Confindustria: “Un’economia di tutti e per tutti”

“Siete chiamati a tutelare la professionalità e, al tempo stesso, a prestare attenzione alle condizioni in cui il lavoro si attua, perché non abbiano a verificarsi incidenti e situazioni di disagio”, questo il monito di Francesco agli imprenditori, per il quale “la legge suprema sia in tutto l’attenzione alla dignità dell’altro, valore assoluto e indisponibile”.
“Sia questo orizzonte di altruismo a contraddistinguere il vostro impegno”, ha proseguito il Papa ricevendo un altro applauso al termine dell’appello: “Esso vi porterà a rifiutare categoricamente che la dignità della persona venga calpestata in nome di esigenze produttive, che mascherano miopie individualistiche, tristi egoismi e sete di guadagno”.

L'impegno a "fare insieme"
Riferendosi allo slogan scelto da Confindustria, “fare insieme”, Francesco ha fatto notare che tale espressione “ispira a collaborare, a condividere, a preparare la strada a rapporti regolati da un comune senso di responsabilità: di qui la necessità di “nuove strategie, nuovi stili, nuovi atteggiamenti”.
Il bene comune sia la bussola che orienta l’attività produttiva, perché cresca un’economia di tutti e per tutti”, che non sia “insensibile allo sguardo dei più bisognosi”, l’altro invito del Papa, che ha assicurato: “Essa è davvero possibile, a patto che la semplice proclamazione della libertà economica non prevalga sulla concreta libertà dell’uomo e sui suoi diritti, che il mercato non sia un assoluto, ma onori le esigenze della giustizia e, in ultima analisi, della dignità della persona. Perché non c’è libertà senza giustizia e non c’è giustizia senza il rispetto della dignità di ciascuno”, ha concluso il Papa tra gli applausi.

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Fonte: Sir