Jobs act, primi segni positivi anche in Veneto

Non ci sono ancora i dati ufficiali, che saranno disponibili dopo la fine del primo trimestre di questo 2015, ma sono già filtrate le prime indiscrezioni sugli effetti del nuovo jobs act. L’agenzia regionale Veneto lavoro ha rilevato un aumento dei contratti a tempo indeterminato del 18 per cento a gennaio e addirittura del 45 per cento nel secondo mese dell’anno, rispetto ai corrispondenti del 2014.

Jobs act, primi segni positivi anche in Veneto

Il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha detto che nei primi due mesi del 2015, «grazie agli incentivi della stabilità, i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti a doppia cifra: 79 mila nuovi rapporti di lavoro, 38,4 per cento in più dello stesso periodo dello scorso anno».
Le ottimistiche dichiarazioni di fonte governativa, sono state proprio in questi giorni un po’ raffreddate dal rapporto dell’Istat, che parla invece di una situazione occupazionale sempre più difficile.
Dopo la crescita del mese di dicembre e la sostanziale stabilità di gennaio, secondo l’istituto di statistica, a febbraio gli occupati diminuiscono dello 0,2 per cento (-44 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,7, cala nell'ultimo mese di 0,1 punti percentuali; rispetto a febbraio 2014, l'occupazione è cresciuta dello 0,4 (+93 mila) e il tasso di occupazione di 0,2 punti.

I disoccupati aumentano su base mensile dello 0,7 per cento (+23 mila)
Dopo il forte calo registrato a dicembre, seguito da un'ulteriore diminuzione a gennaio, a febbraio il tasso di disoccupazione sale di 0,1 punti percentuali, tornando al 12,7. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra un lieve incremento nell'ultimo mese (+0,1), rimanendo su valori prossimi a quelli dei due mesi precedenti; il tasso di inattività si mantiene stabile al 36 contro il 36,4 di febbraio 2014.

Resta comunque il fatto che gli imprenditori paiono fiduciosi sugli effetti delle nuove normative sui contratti
Secondo i vertici regionali di confindustria, per bocca del presidente Roberto Zuccato, in Veneto i contratti stabili firmati dal 1 gennaio al 28 febbraio sono stati il 29 per cento del totale nazionale, ossia circa 23 mila. Questo già prima che le «tutele crescenti » del jobs act entrassero in vigore e quindi per il solo effetto degli incentivi in termini di decontribuzione Inps per i neoassunti per tre anni.
«È un segnale importante – ha aggiunto il leader confindustriale veneto – che avrà ripercussioni positive, anche per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti, la richiesta di mutui, i consumi».

Del resto anche l’agenzia regionale Veneto lavoro ha rilevato un aumento dei contratti a tempo indeterminato del 18 per cento a gennaio e addirittura del 45 per cento nel secondo mese dell’anno, rispetto ai corrispondenti del 2014. Sono proprio i dati di febbraio a costituire una autentica sorpresa, con 9.709 assunzioni indeterminate, il 45 per cento rispetto a febbraio 2014.
«Si dovranno aspettare i prossimi mesi per verificare se questo forte incremento si manterrà o se è solo una “bolla” dovuta al rinvio al 2015, in attesa degli incentivi, di assunzioni già programmate – dice prudentemente il report di Veneto lavoro – Ma il dato va letto comunque positivamente, vista l’entità decisamente elevata».
Infine, la direzione regionale dell’Inps, alla data del 6 marzo, ha rilevato 8.696 imprese che hanno presentato domanda per poter accedere al beneficio contributivo, in crescita rispetto alle 2.560 conteggiate dopo le prime tre settimane dell’anno.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: jobs act (10), giovani e lavoro (3), Renzi (141), disoccupazione (59), Veneto (182), mercato del lavoro (2), tempo indeterminato (1), articolo 18 (9)