Vendemmia 2015: un'altra annata da ricordare

Uve sane, produzioni nella media e vini di grande equilibrio: il 2015 si sta prospettando come un’altra annata molto positiva per il comparto vitivinicolo veneto, reduce soprattutto dai grandi successi di amarone e prosecco. Bene il Padovano e i colli Euganei.

Vendemmia 2015: un'altra annata da ricordare

Giusto un anno fa si scriveva delle difficoltà che il clima aveva riservato alla stagione vitivinicola del 2014. Anche allora, le previsioni di inizio giugno facevano intravedere risultati molto rosei, poi la piovosità eccezionale del mese di luglio e l’insorgere di malattie avevano drasticamente costretto a ribaltare le previsioni. Alla fine però settembre aveva aiutato e si era riusciti a contenere i danni, con perdite minime nella quantità e qualche maggiore grattacapo sulla qualità: meno grado alcolico e maggiore acidità.

E nel 2015? Previsioni altrettanto buone in giugno e un mese di luglio opposto: tanto sole, troppo caldo e poca acqua. Ma le cose si sono rimesse a posto e si prospetta un’annata speciale. «Le uve raccolte fino a oggi presentano un ottimo rapporto tra acidità e alcolicità, sia nei rossi che nei bianchi», racconta Nicola Zaggia della cantina sociale di Conselve. Dopo un avvio che sembrava portare a un’annata precoce, il caldo di luglio ha però frenato lo sviluppo vegetativo come autodifesa delle piante e il procedere delle fasi fenologiche è stato rallentato; spesso i vigneti in collina irrigata, grazie a minori temperature diurne e notti più fresche e ventilate, si sono trovati in vantaggio rispetto alle realtà che hanno subito stress idrici.

La conferma viene dalle terre dell’amarone: «È vero – racconta Daniele Accordini della cantina di Valpolicella Negrar – quest’anno si assiste al raro fenomeno per cui nel Veronese le uve di collina, che hanno evitato questi blocchi vegetativi, in molti casi sono risultate più mature di quelle coltivate a quote inferiori e sono state raccolte prima». Ma la particolarità del 2015 è che il clima ha favorito l’assenza di malattie nelle vigne. La vendemmia sta presentando numerosi punti di forza: sanità delle uve, equilibrio vegetativo delle viti, produzioni non esuberanti, zuccheri e acidità nella media, ma con ottime opportunità qualitative per gli altri componenti. «L’uva si presenta quasi ovunque perfettamente sana e integra – fa sapere Veneto agricoltura – e anche la pianta non ha subito gravi attacchi da funghi e parassiti. Proprio a causa delle elevate temperature di questa estate, le prime analisi chimiche sugli acini indicavano valori zuccherini su livelli medi. Non sarà quindi un’annata da vini alcolici, a tutto vantaggio di vini più equilibrati. Le acidità sono in netto calo, per cui sono attesi vini meno freschi ma più morbidi e rotondi». Gongolano anche i produttori di prosecco, alcuni dei quali si sono esposti a parlare di una delle migliori annate di sempre con condizioni favorevoli che non si ricordavano da tempo, anche se la siccità e il gran caldo hanno fatto a tratti soffrire oltremodo la vite.

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