Veneto Banca e Popolare Vicenza, ecco la proposta agli azionisti

Due numeri (15 e 9) e due mesi tempo per chiudere un capitolo e tentare di iniziarne un altro. Dovranno farci i conti entro il 15 marzo 75 mila azionisti di Veneto Banca e 94 mila di Banca Popolare Vicenza. I due istituti, avviati verso la fusione nel corso del 2017, hanno fissato la quota di indennizzo forfettario (altrimenti definito “offerta di transazione”) per restituire in parte minima il valore delle azioni vendute negli ultimi 10 anni solari a partire dal 1° gennaio 2007.

Veneto Banca e Popolare Vicenza, ecco la proposta agli azionisti

Due numeri (15 e 9) e due mesi tempo per chiudere un capitolo e tentare di iniziarne un altro.
Dovranno farci i conti entro il 15 marzo 75 mila azionisti di Veneto Banca e 94 mila di Banca Popolare Vicenza. I due istituti, avviati verso la fusione nel corso del 2017, hanno fissato la quota di indennizzo forfettario (altrimenti definito “offerta di transazione”) per restituire in parte minima il valore delle azioni vendute negli ultimi 10 anni solari a partire dal 1° gennaio 2007.
Chi possiede azioni Veneto Banca avrà il 15 per cento della perdita teorica al netto delle vendite effettuate e dei dividendi percepiti: calcolando il valore più alto di 40 euro, torneranno in tasca circa 6 euro per azione. La dirigenza berica ha invece deciso un valore fisso di 9 euro, di fatto analogo come proporzione al valore più alto raggiunto prima del crollo.

L'azionista, hanno spiegato i due amministratori delegati Cristiano Carrus e Fabrizio Viola, rimarrà proprietario delle azioni, ma si impegna, come contropartita, a non agire individualmente contro la banca per chiedere altri rimborsi.
Resta in piedi l'azione di responsabilità collettiva nei confronti degli ex dirigenti. «A Zonin non sarà dato nulla», dice perentoriamente Gianni Mion, presidente di BPVi.
Non tutti gli azionisti, infatti, hanno diritto alla conciliazione: 169 mila su 207 mila del totale delle due banche. Alcune caratteristiche: persone fisiche o ditte individuali, enti no profit o religiosi, società di persone, curatele fallimentari, eredi per successione che fossero in possesso di un pacchetto azionario azioni al 31 dicembre 2016.

A loro, oltre alla liquidità immediata del rimborso (entro i primi di maggio, se si raggiungerà un’adesione di almeno l’80 per cento degli aventi diritto), viene fatta anche una proposta integrativa: la possibilità di avere un deposito vincolato, a tasso agevolato con scadenza 3 oppure 10 anni. Solo i privati potranno inoltre accendere mutui casa agevolati con adesione efficace entro 24 mesi e possibilità di cederli a coniuge, figli e genitori. A tutti viene data la disponibilità di due conti correnti a condizioni agevolate.

«Molti degli azionisti di cui parliamo – spiega l’Ad di Veneto Banca Carrus – sono piccoli imprenditori, ditte individuali, che costituiscono la vera forza economica di queste terre. La quota di rimborso che mettiamo a disposizione (600 milioni in totale) sono soldi che potranno essere immediatamente reinvestiti nel territorio. Entrambi i nostri istituti sono nati come espressione del territorio, del risparmio familiare ed è quello che vogliamo continuare ad essere».

«Per le situazioni di particolare disagio finanziario ed economico che si sono create in molte aziende e famiglie dopo il crollo del valore della azioni bancarie – aggiunge Fabrizio Viola di BPVi – abbiamo deciso condizioni ancora più favorevoli. Ci sono 60 milioni di euro che saranno destinati a rimborsi più corposi, per queste situazioni particolari e delicate, che saranno valutate singolarmente da una commissione appositamente istituita. Ne stiamo parlando anche con le associazioni dei consumatori».

Dal 10 gennaio oltre 900 filiali e 5000 dipendenti sono a disposizione degli azionisti che stanno ricevendo le lettere di proposta.
Se non si dovesse raggiungere la quota di adesione dell’80 per cento le due banche valuteranno se procedere o no ai rimborsi, ma «alternative non ce ne sono», ha dichiarato il neo presidente di Montebelluna Massimo Lanza.
L’invito a questa transazione, definita una novità nel mercato finanziario italiano, sarà sostenuto anche da una corposa campagna pubblicitaria e dall’attivazione di due numeri verdi: 800.199892 per Veneto Banca e 800.595470 per BPVi. Altre informazioni si trovano anche sui rispettivi siti internet venetobanca.it e popolarevicenza.it

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