La parola del Papa

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Il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino descrive il pellegrinaggio che Papa Francesco compirà il 4 agosto alla Porziuncola, "pellegrino tra i pellegrini". Una sorpresa che, dopo la storica visita di tre anni fa, traccia una sorta di "filo rosso" tra Onorio III e Francesco, nell'ottavo centenario del Perdono di Assisi. "Lo accogliamo con gioia, onoriamo il suo magistero, preghiamo per lui e lo sentiamo particolarmente 'nostro'".

Dopo “intensa preghiera e matura riflessione”, si legge in una nota della Sala stampa, il Santo Padre ha deciso di istituire la Commissione di Studio sul Diaconato delle donne. Presidente è  monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, arcivescovo titolare di Tibica, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Prende così forma l'intenzione manifestata da Francesco il 12 maggio scorso, nel corso dell’incontro svolto in forma di dialogo nell’Aula Paolo VI con le partecipanti all’Assemblea plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali. Ecco i nomi dei componenti la commissione.

Tre le città toccate da papa Francesco – Cracovia, Czestochowa e Auschwitz – otto i discorsi, tre le omelie e un Angelus. Ad attenderlo non sarà solo la Polonia ma anche oltre un milione e mezzo di giovani provenienti da tutto il mondo. Saranno parole di misericordia quelle che Francesco rivolgerà loro, come attesta il tema di questa Gmg, “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”. Ecco tutte le tappe che scandiranno i prossimi giorni.

La Costituzione presentata nel giorno in cui la Chiesa celebra per la prima volta la “festa” liturgica di Maria Maddalena: “Questo tempo ha visto un rapido progresso della storia umana: con essa è opportuno intessere un dialogo che però salvaguardi i valori fondamentali su cui è fondata la vita contemplativa, la quale, attraverso le sue istanze di silenzio, di ascolto, di richiamo all’interiorità, di stabilità, può e deve costituire una sfida per la mentalità di oggi”.

Un mosaico di volti, lingue e popoli diversi per offrire un segno di armonia e misericordia. Papa Francesco definisce così l’imminente Giornata mondiale della gioventù di Cracovia. In un videomessaggio, diffuso martedì sera, Francesco esprime tutta la sua gioia e trepidazione per l’incontro a Cracovia.

Guarda il videomessaggio e leggi la sintesi.

Un’immagine simbolo: le due colombe bianche lasciate volare dal papa e dal Katolikos della chiesa apostolica armena Karekin II che dal Monastero di Khor Virap sembrano dirigersi verso il monte Ararat, verso la Turchia. Confine caldo ai tempi della guerra fredda, sotto a quel monastero passava la linea che divideva Patto di Varsavia dalla Nato. Non meno caldo oggi, a cento anni dal “Grande male”, cioè il massacro di oltre un milione e mezzo di armeni cento anni fa, ad opera dell’Impero Ottomano.

Le parole forti pronunciate da Papa Francesco, alla fine della prima giornata in Armenia, davanti al capo dello Stato e al corpo diplomatico, su quella che è considerata la madre di tutte le violenze. “Quella tragedia, quel genocidio - ha detto - inaugurò purtroppo il triste elenco delle immani catastrofi del secolo scorso, rese possibili da aberranti motivazioni razziali, ideologiche o religiose, che ottenebrarono la mente dei carnefici fino al punto di prefiggersi l’intento di annientare interi popoli. È tanto triste che - sia in questo come negli altri due - le grandi potenze guardavano da un’altra parte”.

Per l’ultima udienza generale prima della pausa di luglio Francesco ha riservato ai 15mila fedeli presenti in piazza una sorpresa: per la prima volta, ha pronunciato tutta la catechesi insieme a un gruppo di rifugiati.

Nasce un nuovo sito, Laudatosi.va, che contiene materiali in cinque lingue (italiano, inglese, francese, portoghese e spagnolo), per continuare a diffondere i contenuti e promuovere gli obiettivi dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato si'”, ad un anno dalla sua promulgazione il 18 giugno 2015. Nell'anniversario esce anche il libro del patriarca Bartolomeo I “Grazia cosmica, umile preghiera”

Papa Francesco a Villa Nazareth di Roma si ferma più di un'ora e mezza a rispondere alle domande di studenti ed ex studenti. "Tante volte mi sono trovato in crisi con la fede", ha confessato: ci sono tanti cristiani "truccati" da santi. "Il Signore ci liberi dai briganti e dai sacerdoti che vanno sempre di fretta. "Rischia!", l'imperativo ai ragazzi, esortati a "sporcarsi le mani".