Agricoltura padovana in ginocchio, danni per milioni di euro

È drammatico il bilancio dei danni all’agricoltura dopo la tempesta di vento e grandine che lunedì pomeriggio si è abbattuta da Padova fino a Montagnana. I tecnici e i funzionari di Coldiretti Padova hanno raccolto numerose segnalazioni e fatto visita a diverse aziende agricole sul territorio per una prima valutazione. 

Agricoltura padovana in ginocchio, danni per milioni di euro

La situazione è pesantissima e ad una prima stima i danni ammontano a qualche decina di milioni di euro visto che in decine di casi si tratta di strutture come serre e capannoni per l’allevamento, oltre alle coperture di ricoveri attrezzi e rimesse. Alcune singole aziende hanno riportato danni dell’ordine di qualche centinaio di migliaia di euro, se si considera che si trattava di nuove strutture, anche piuttosto costose.
Ad avere la peggio le colture orticole, fiori e piante, ma anche alcuni allevamenti avicoli polli e tacchini. Abbattuti centinaia di alberi da frutto, in particolare le mele, insieme a vigneti e uliveti. Distrutti raccolti di insalata, zucche, zucchine, finocchi e radicchi.

«Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni e verificando di persona l’entità di questo nuovo grave colpo per l’agricoltura padovana – spiega Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Padova – Ad essere colpite, specie nel Montagnanese, anche diverse aziende che già avevano riportato parecchi danni in seguito all’alluvione del 2010 e ad altre ondate di maltempo, fino alla scorsa primavera. Dalle prime stime dei periti sulle serre distrutte è emerso che in alcune zone il vento è arrivato a soffiare fino ai 200 km all’ora, al punto da piegare i robusti sostegni delle strutture. Oggi abbiamo visitato numerose aziende del territorio per mettere subito in atto le prime azioni. Stiamo incontrando tutte le amministrazioni comunali per sensibilizzarle sulla necessità dell’immediata richiesta dello stato di calamità naturale alla regione per far partire eventuali provvidenze alle imprese. Inoltre abbiamo attivato il nostro consorzio fidi Creditagri Italia per aprire da subito un contatto con le banche per verificare possibilità di attivare linee credito agevolate per il primo ripristino delle strutture danneggiate».

La mappa dell’agricoltura ferita dalla tempesta di lunedì ha il suo epicentro nel Montagnanese, dove tutti i dieci comuni del comprensorio sono stati colpiti. A partire da Santa Margherita d’Adige. In località Taglie è stato scoperchiato un capannone di un allevamento di 80 mila galline ovaiole, molte delle quali sono morte. Nella stessa località non si contano le serre scoperchiate sia in aziende floricole che orticole. Il vento ha divelto 8 mila metri quadrai di una nuova serra in una sola azienda agricola, distruggendo l’intero raccolto di insalata fresca e altre colture stagionali. Pesanti i danni anche alla floricoltura con diverse serre distrutte. Un imprenditore conto terzista ha riportato gravi danni al deposito delle macchine e delle attrezzature da lavoro.
A Saletto il vento e la grandine hanno messo in ginocchio aziende già colpite dalla disastrosa alluvione di quattro anni fa. Si registrano danni ai fabbricati, comprese le abitazioni, e alle serre ortiole. Un’azienda che pratica la vendita diretta in quasi tutti i mercati di Campagna Amica - Coldiretti Padova ha perso gran parte del raccolto di stagione sia in serra che in campo: finocchi, rape, radicchi, insalate e molto altro ancora. In una vicina apicoltura sono andate distrutte ben 30 arnie, oltre a decine di alberi da frutto con i rami spezzati.
A Montagnana la grandine ha rovinato colture di zucche, zucchine, radicchio. Allagato un allevamento di tacchini a causa del blackout che ha impedito la chiusura dei lucernai.
A Merlara, in località Minotte, danni a serre, fabbricati e vigneti.
A Casale di Scodosia lesionati alcuni capannoni di allevamenti avicoli e abbattuti diversi filari nei vigneti.
A Castelbaldo il vento ha letteralmente sradicato oltre un ettaro di mele mentre a Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale e Masi vengono segnalati problemi alle abitazioni e agli annessi rustici. Danni alle strutture agricole anche a Urbana. A Ponso danneggiate alcune serre orticole in tunnel mentre a Motta d’Este ad avere la peggio sono state le aziende floricole. In una di queste il vento ha distrutto una serra di fiori in vaso pronti ad essere venduti.

Numerose in tutto l’Estense le segnalazioni di alberi sradicati, annessi rustici e abitazioni lesionate, vigneti e frutteti distrutti. Ad Arquà Petrarca la tromba d’aria ha scoperchiato abitazioni e ricoveri attrezzi, oltre a distruggere ettari di preziosi uliveti e vigneti. Solo in una azienda vitivinicola del posto sono fini a terra ben 4 ettari di filari.
Anche l’olivicoltura dei Colli Euganei esce duramente colpita. A Monticelli di Monselice il vento ha infierito senza sosta arrivando a scoperchiare il tetto dell’abitazione di un’azienda agricola. Sono rimaste solamente le travature e i danni sono ingenti.
A Pernumia si registrano danni a frutteti e alle serre, oltre a qualche vigneto. Stesso copione a Due Carrare e Battaglia, dove sono state colpite anche le aziende floricole. Ancora ortaggi, in particolare il radicchio, e serre scoperchiate sono segnalati a Maserà di Padova e fino alle porte del capoluogo.

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Fonte: Comunicato stampa