Parigi, la comunità araba in Italia: uniti per una strategia antiterrorismo

"Non possiamo pensare di sconfiggere il terrorismo con la guerra delle civiltà": Foad Aodi, presidente del Comai lancia un appello per una strategia internazionale in risposta al terrorismo. "Siamo tutti fratelli nel dolore".

Parigi, la comunità araba in Italia: uniti per una strategia antiterrorismo

L'aviazione francese ha attaccato ieri notte i presidi di Al Raqqa, la capitale dello Stato Islamico. A due giorni dalla strage di Parigi, è partita la controffensiva francese che ha tramutato in raid la dichiarazione di una "guerra guerra implacabile contro l'Isis" proferita dal presidente francese Francois Hollande.
"Ci associamo alle parole del presidente del governo italiano Matteo Renzi per una strategia della comunità internazionale che non deve limitarsi ad una semplice reazione. Non possiamo pensare di sconfiggere il terrorismo con la guerra delle civiltà. Il mondo arabo è segnato da un dolore indelebile per la perdita di 129 vittime di innocenti ai quali si aggiungono gli oltre 250 feriti. Ci troviamo uniti in una sensazione di comune impotenza dinnanzi a questa catena di odio e di dolore che si ripete toccando allo stesso modo i paesi europei ed arabi. Siamo tutti fratelli nel dolore. Per questa ragione, proprio nella disperazione dobbiamo sollevarci e rimanere coesi per potenziare l'azione diplomatica da una parte e colmare l'ignoranza ed il vuoto dei servizi che favoriscono l'avanzare del terrorismo dall'altra".

Non si uccide in nome di Dio

"Condanniamo fermamente qualsiasi atto che minacci la vita umana e la stessa libertaà che difendiamo, cristiani, ebrei, musulmani o laici. Assieme a papa Francesco ripetiamo che non si uccide in nome di Dio, in nome di Allah, in nome della religione"

Così in un comunicato Foad Aodi, presidente della Comunità del mondo arabo in Italia. Ribadendo la sua ferma condanna al terrorismo, Aodi si associa alle parole di papa Francesco: "Condanniamo fermamente qualsiasi atto che minacci la vita umana e la stessa libertaà che difendiamo, cristiani, ebrei, musulmani o laici. Assieme a papa Francesco ripetiamo che non si uccide in nome di Dio, in nome di Allah, in nome della religione".
La Co-mai ripete con più forza il suo appello, lo stesso che ha pronunciato il presidente Aodi sabato 14 novembre in piazza del Popolo a Roma nel corso della manifestazione promossa dai presidenti dei municipi di Roma alla presenza della Comunità ebraiche, musulmane e straniere: "L'unione fa la forza. Lavoriamo per unire tutta la società internazionale contro il terrorismo. Siamo vicini a tutte le famiglie delle vittime, ai genitori ed ai parenti della giovane Valeria Tolesin ripromettendoci di non perdere la speranza nel dialogo e nella pace", conclude Aodi porgendo le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)